Image Cross Fader Redux


Un antico detto cinese recita :“ state allegri, forse domani andrà peggio ….” Se proprio volete, e la fiducia se ne sta andando, cancellate la prenotazione alberghiera per la finale di Europa League.


Il nostro amico Chen ha scovato uno straordinario documento sul passaporto falso di Recoba…compilato dalla CIA ( centro integralisti arabi ).
Questi i fatti. Un imprecisato giorno del febbraio 2001 si presentò all’ufficio immigrazione di Udine per l’ingresso in Italia, un tizio il quale dichiarò essere un calciatore assunto dal petroliere Al Muratt. Il funzionario controllò il passaporto. Apparteneva ad un presunto arabo di nome Ahlvahar Ben Ladin Rekob. L’aspetto era alquanto rassicurante, barba grigia lunga incolta, turbante e djellaba impolverato ed un fucile kalashnikov sottobraccio. La copertina del passaporto presentava una correzione in pennarello blu, in regola, secondo il regolamento fiscale, in quanto lasciava vedere la scritta sottostante e debitamente bollato. Il funzionario, molto scrupoloso, si insospettì quando il presunto arabo salutò il funzionario con un “ ciao “ caratterizzato da un accento dialettale brianzolo. Questi, che qualche anno prima aveva acquistato i mobili a Lissone, intuì che vi era qualcosa di strano. Alla domanda “ Come mai hai un accento lombardo? “ il presunto Rekob rispose in arabo “ ogni tant mi vo a purtà i danè a Ciass “ ( subito Zhao, laureata in…..e lingua araba, tradusse “ ogni tanto io vado a portare i soldi a Chiasso “) . Il funzionario, poco convinto della spiegazione, prese il telefono e chiamò i carabinieri che girarono la chiamata alla Digos. Purtroppo non vi era nessuno disponibile in quanto erano tutti impegnati al Festival di Sanremo. Compose il numero del Mossad israeliano, ma anche lì ebbe risposta negativa. Loro non si occupavano di arabi. Pensò allora di chiamare il KGB. Rispose una voce registrata “ Il cliente da lei chiamato è stato disconnesso per irregolarità di pagamento”. Gli rimanevano solo gli americani di stanza ad Aviano. Con la solita efficienza, dopo un solo squillo, ebbe risposta “ Generale Westmoreland…posso esserle utile? “ ( Obama aveva ridotto il personale per concentrare tutte le risorse militari sul casolare del cugino di terzo grado del figlio minore di Bin Laden ). Il generale ascoltò il funzionario di Udine, disponendo per l’intervento immediato. “ Hauptmann Mc Donald, in Stadt Udine, gehe, schnell! “ ( per coloro che non ne fossero al corrente, è bene precisare che i servizi segreti americani usavano la lingua tedesca per confondere i russi, che avevano imparato l’inglese ). Il capitano Mc Donald, soprannominato dai colleghi KFC perché amava mangiare panini al pollo anziché hamburger, saltò sul suo caccia F16, decollando in 2 minuti. Il piano di volo era già impostato sull’Iraq ed in 48 minuti giunse sopra Bagdad. Qui il dramma. Il computer di bordo non riuscì a trovare Udine…Il previdente Mc Donald estrasse il suo navigatore TomTom, inserì Questura Udine, fece la connessione con il computer del caccia ed immediatamente l’aereo riconobbe le coordinate. In meno di 43 minuti ( in discesa i caccia sono più veloci ) atterrò ad Aviano. Durante il tragitto vi fu una accesa discussione tra il capitano ed il generale Westmoreland. “ Compagno generale, io duovere tuornare a Iudine “ ( spesso parlavano in russo per confondere i russi che non capivano il russo dopo aver imparato l’iglese ) “ Capitano Mec Duonald, io ordinato te prendere auto Ford N.16, no caccia F16, fuck you and your dead relatives ( stupidino…tu ed i tuoi cari parenti oggi defunti..) ( ndr. Il russo non prevede frasi di slang americano ). Mc Donald capì immediatamente l’errore, salì sulla vecchia Ford in dotazione ed arrivò in 2 ore ad Udine. Qui era già arrivato anche il signor Oria-li ( che, appena arrivato, cambiò il nome in Oria-qui ) insieme ad alcuni avvocati. Non poterono disporre della Mercedes serie C, perché la serie C sarebbe arrivata negli anni successivi e quindi vennero in 500, ma non li lasciarono entrare tutti perché erano troppi. Il capitano Mc Donald intuì subito quello che Palazzi non capirà mai. Il passaporto fu modificato per permettere al suddetto Rekob di essere assunto da Al Muratt, personaggio notoriamente razzista nei confronti dei poveri italiani, anche se dichiaratamente profughi politici. Ahlvahar fu fritto da Mc Donald , messo in confezione take away e caricato sulla Ford N. 16 che partì velocissima verso Guantanamo. Il telefonista di Mc Donald si mise subito in contatto con West…” Signor generale, smascherato presunto terrorista, probabilmente brianzolo. Lo portiamo subito a Guantanamo con la Ford 16 per interrogatorio…” Voce adirata del generale ( questo dialogo è fatto in italiano così non abbiamo bisogno della traduzione ) “ fuck you and ….. ( vedi precedente ) …Usate caccia F16 non Ford auto…!!!” ( sembra che da allora l’esercito americano abbia poi usato solo Chrysler per poter chiamare le auto C 16….). Giunti a Guantanamo, il presunto arabo ammise le sue colpe e fu condannato a 6 mesi di lavori forzati sui campi di Meazza Gualtiero. In poche settimane il lavoro si rivelò disastroso. Le zolle di erba si rifiutavano di crescere, ingiallivano e dovevano essere continuamente sostituite. Al Muratt era orgoglioso del suo pupillo, ma fu costretto a mandarlo a coltivare altri prati, con risultati sempre più disastrosi, finchè un giorno, disperato, Ahlvahar Ben Ladin Rekob sparì, gettandosi nel Danubio.

di BEPPE PASTORMERLO

1 commenti...dì la tua!... Leggi e aggiungi il tuo commento!

  1. Ciao,
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    Grazie
    A presto!

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