(30 maggio
2015) di ROBERTO SAVINO - L’attesa di una delle
partite più inutili della storia sette giorni prima della sfida di Berlino, da
catalogare, tutt’al contrario, tra le più affascinanti, ha lo stesso appeal di
un incontro con l’anziana professoressa di liceo poche ore prima dell’appuntamento
galante con la Bellucci. A scaldare, se così si può dire, l’interesse dei
novanta minuti, oltre all’attenzione delle condizioni fisiche degli uomini di
Allegri è la sfida finale tra Tevez (20 reti) e l’eterno Toni (21) per il trono
di capocannoniere del campionato, Icardi permettendo (20). Cinque minuti e l’incursione
in area di Gomez provoca un rimpallo su Ogbonna. Toni sciupa tutto con un
destro a lato. E’ svogliata la squadra bianconera ed i primi venti di gioco
sono appannaggio dei veneti, incapaci però con il loro ritmo blando di impensierire i torinesi. La sponda di Tevez per il destro schiacciato di Marchisio
è la prima occasione da rete degli ospiti, quella del centrocampista nella
stessa zona di campo è a favore del destro al volo di Llorente che scuote la
traversa. Tra le due azioni, Hallfredsson fila via a sinistra e crossa teso. Toni
ci arriva in anticipo con la punta, ma non inquadra lo specchio. In chiusura di
tempo, i bianconeri affondano il colpo. Pereyra si incunea in area da sinistra,
la sua palla bassa attraversa l’area senza che nessuno la spinga oltre la
linea. Cento secondi e l’argentino fa tutto da solo, si accentra dal vertice
alto dell’area e arrotonda un tiro a giro che si spegne all’incrocio opposto
per l’1 a 0 che anticipa il riposo. E’ più viva la partita della ripresa e Hallfredsson
in percussione serve Toni. Il sinistro dell’attaccante supera Buffon e fa 1 a
1. La Juventus non resta a guardare e replica dopo pochi minuti. Pirlo alza la
testa e scova il varco giusto per la corsa di Padoin. Il centrocampista arriva
sul fondo e serve Llorente, implacabile nel trafiggere Rafael da pochi passi. Si
procede a strappi ed Hallfredsson ci prova dalla distanza, Buffon c’è, poi
viene anticipato dalla diagonale di Bonucci al momento di liberarsi per un tiro
a botta sicura. Tevez parte da lontanissimo ma non rinuncia a provarci ed il
suo destraccio sfiora il palo. Siamo alle battute conclusive e Pepe crossa da
destra. Marquez cintura Llorente ed è penalty, sciupato da Tevez con un molle destro
deviato in corner dal portiere. In pieno recupero, Pepe entra duro su Valoti e va
dritto negli spogliatoi. Il Verona ne approfitta e Gomez punisce tutti con un
colpo di testa imparabile. E’ il 2 a 2 con il quale termina la partita ed il fantastico
campionato vinto dai bianconeri con 87 punti in classifica, una valanga in più
delle sue inseguitrici. Ed ora, la testa è davvero alla serata di Berlino,
quella che può consegnare questa squadra alla storia del calcio. Alè Juve.