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Gli inglesi si presentano sul prato verde smeraldo dell’Olimpico con la maglia rossa ed inserti neri del Manchester, ma non è il Manchester, mentre Braveheart indossa la maglia di Zebina, ma non è Zebina. E ce ne accorgiamo subito. Dopo aver visto la formazione in campo ed aver smoccolato improperi contro Maccheroni, Chen vorrebbe spegnere il televisore. Anche lui capisce che Poulsen e Sali….( come diavolo si scrive questo nome ) non dovrebbero mai scendere in campo, specie come titolari. Se ne accorge anche Zatteroni quando Camoranesi raccoglie i capelli in una crocchia e lo avvisa che non è sua sorella. Sissoko, sempre più nero, intanto, si stava intanto congelando, pensando al bel sole del Mali. Braveheart invece….Nella seconda metà del campionato, la Juve è oppressa dalla tirannia dei sovrani milanesi, che si erano ormai attestati sulla Collina che dominava il campionato, mentre alcuni aspiranti nobili si azzuffavano per accaparrarsi i residui petroliferi nerobluastri. In Europa i bianconeri erano stati relegati ad un ruolo secondario di vassalli, spettatori di battaglie ben più importanti e lucrose. Sulla piana di Torino, sta per svolgersi una delle tante battaglie di corollario alla grande guerra. I figli della perfida Albione con i loro ronzini non possono opporre che una debole resistenza all’armata cisalpina ( che poi tanto armata non è ). Dalle Grottaglie che formano parte della barriera difensiva nasce il primo fendente che stordisce l’incauto viaggiatore. L’animus pugnandi dei ribelli bianconeri viene successivamente esaltato dalla discesa in campo di Braveheart. Il lampo che precede il possente tuono, acceca i contendenti. Impavido e torreggiante, con il piedone sguainato, Braveheart si insinua tra le difese nemiche. Uno scarto a sinistra ed uno a destra precedono un tremendo fendente che trafigge il povero custode del portone albionico. Col volto dipinto di rabbia inespressa e con fare sprezzante, Braveheart guarda in tono di sfida le povere armate inglesi e gli spalti semivuoti che lo circondano, esclamando “ possono anche ucciderci, ma non ci toglieranno mai i nostri 29 scudetti !!! “ ( che non c’entra nulla con la Europa League, ma quando ci vuole, ci vuole ). La perfida Albione agisce in maniera subdola ( se non agisse così, perché chiamarla perfida ? ) e si rivitalizza con il gioco del flipper. E’tuhu uccide con un colpo di rimbalzo uno spettatore, Manninger, che non aveva colpa. Abbiamo intanto consultato l’enciclopedia del calcio e scopriamo che E’tuhu fa parte del gruppo etnico E’thoide, figlio di E’pahpa e di E’mahma, fratello di E’hio, E’lhui, E’nhoi, E’vhoi…. Braveheart ha deciso di abbandonare la contesa, lasciando al suo posto Zebina. Il nostro esercito, così orfano, soffre il ritorno nemico. I rossi, che Manchester non sono, abbozzano alcuni sporadici tentativi, favoriti dalla prestazione di Poulsen che, dimenticate a casa le lenti a contatto, non distingue il pallone dalle gambe, i proprietari degli stinchi che gli ruotano attorno, i colori della maglie, distribuendo equamente calcioni a tutti…Intanto Sali…, approfittando del fatto che conosce le lingue, chiacchiera amabilmente con il guardialinee, informandosi di come si sta adesso in Germania ( ha acquistato una casetta nel Wurttemberg dove si ritirerà per la meritata pensione il primo giugno prossimo ). E arriviamo all’epilogo. Il giudice assegna tre minuti di recupero pensando di essere nel secondo tempo ( non succede mai che vengano recuperati tre minuti nel primo tempo ). Zero-zeguet cambia improvvisamente nome sorprendendo tutti. Mette il Tre- e fa in un minuto quello che un calciatore fa in due partite. Colpisce il palo e lascia il piedone lì, in attesa del rimbalzo. E fa Tre- , nonostante il tentativo di Sali…di fermargli il tiro. Andiamo tutti a prendere il solito tè caldo. In Cina il tè fa parte della cultura millenaria. La musica in sottofondo dell’ er hu, il violino tradizionale ad una corda, in una luce soffusa, trasforma l’ambiente nel luogo ideale per assaporare l’aroma della bevanda. Qualche fogliolina nella teiera, l’acqua calda ma non bollente che le fa aprire, lentamente, lasciando sprigionare il loro aroma e l’incanto si sta completando. Il profumo del tè entra nel tuo corpo, nella tua anima, come una leggera mano che accarezza il tuo cuore, facendolo parte di te stesso e rendendoti partecipe della sua cultura millenaria, una antica civiltà in una tazza di porcellana. Non c’entra nulla con la partita ma è evidente che anche il secondo tempo non c’entra nulla, siamo tutti d’accordo, no ?

Le pagelle – ( non vorrei esagerare e far pensare che voglia rubare il posto a qualcuno…)
Manninger – Sorriso rubicondo di chi ama il boccale di birra, faccia da scugnizzo napoletano trapiantato al nord, spettatore attento, ci regala la sicurezza che Buffon può farsi le vacanze senza tanti patemi.
Zebina – si veste da Braveheart e finirà nel Whalalla scortato dalle Valchirie. Per nostra fortuna continua anche a sparacchiare a destra ed a manca. Genio e sregolatezza.
Grosso – Il Fulham non partecipa ai mondiali per cui…perché sprecarsi ? Taccagno
Legrottaglie – Ha saputo che Lippi era in tribuna. Svergognato ! Si deve giocare così anche quando in tribuna c’è il signor Bautasso di Carmagnola
Cannavaro – Se fosse 10 centimetri più alto lo chiameremmo Chiellini.
Poulsen – Senza le lenti a contatto, poverino, non può vedere dove sono i compagni. Dategli un bastone bianco ed un cane guida
Sali..hamidzicich …mah?
Marchisio – Dopo la chiacchierata col guardialinee di Firenze, ha provato anche stasera, ma non conosce il tedesco. Al suo posto ha mandato Sali….Scelta giusta.
Candreva – L’imperfetto del verbo Candrere è una certezza. Fa anche lui lezione di tedesco, ma il secondo tempo non conta nulla.
Tre-zeguet – L’uomo camaleonte, salta da Zero-zeguet a Tre-zeguet in Tre minuti. Se il tre è il numero perfetto, lui ne è il degno rappresentante.
Diego – Si disse che Paganini non ripeteva. Anche Diego. Fa tanta tenerezza e sono sicuro che ogni mamma desidererebbe avere un figlio così ( per la tranquillità economica, naturalmente ) . Barba da bohemienne, annoiato per il fatto che gli inglesi avevano solo addosso la maglia del Manchester, decide di trascorrere la serata in riva al Po.
Camoranesi, Sissoko, Iaquinta – tutti a prendere una boccata di aria fresca in mutande.
Zaccheroni – mi fa arrabbiare quando leggo una formazione ed una panchina così. Fino all’episodio di Braveheart…ancora però non mi esalta. Il traghetto è ancora in mezzo al fiume, aspettiamo di arrivare all’altra riva…

Il Fulham – Hogdson non ha fortuna con gli italiani. Ero curioso di vedere come avrebbe giocato il famoso Zamora, grandissimo portiere degli anni 50. Non era lui, peccato…

L’arbitro tedesco si è divertito. E’ bello vedere un arbitro sorridente … voto dieci

di BEPPE PASTORMERLO

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