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…Molti verranno nel nome di Guido Rossi ( prospereranno le sette e le false informazioni ) , si udrà parlare di SIM e di congiure, di griglie e di sorteggi ; insorgeranno fiorentini e bolognesi, ci saranno retrocessioni e penalizzazioni; gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, spietati, senza amore della giustizia, orgogliosi, e si diranno amanti della verità all’apparenza, mentre ne negheranno il rispetto; non sopporteranno più la giustizia giusta, ma solo quella di Moratto e di Collina ( Apocalisse cap. 3 ).

E’ chiaro dunque che la caratteristica di questo periodo è la durezza di giudizio e la mancanza di disponibilità ad ascoltare la verità. Tutto questo porterà gli organi sportivi a dotare di caratteristiche particolari lo svolgimento dei campionati, affinché lascino una testimonianza chiara e forte all’umanità che, volente o nolente, dovrà accettare le sentenze dell’anti verità. E gli uomini continueranno a corrompersi come prima e non si ravvederanno.

Il Giudizio Finale. E’ l’evento più spettacolare che l’homo pedester potrà sperimentare. Protagonista sarà una grande quantità di persone che mai prima aveva preso parte ad un giudizio sportivo. In un batter d’occhio i credenti in Murattis si presenteranno davanti ad una corte, lasceranno ogni scudetto della terra ed ogni oggetto a forma di coppa e l’unica cosa che resterà di loro sarà la testimonianza delle loro malefatte, affinché tutti capiscano.

Il Rotolo con i 7 sigilli conserva tutto il tabulato delle telefonate. L’apertura dei sigilli porterà lo conoscenza della verità e scuoterà l’homo nero bluastro dalla sua falsa sicurezza , dalla sua disattenzione verso i valori reali dello sport e dalla sua indifferenza riguardo le regole della giustizia. E’ finito il tempo della pazienza, ora ha inizio l’ultima chance per il nero bluastro. I testimoni verranno ascoltati per 1170 giorni e diranno le verità davanti a tutto il mondo. Il calderone delle telefonate che indicarono tutto tranne che la verità parleranno finalmente di tutti i rituali che si compirono nei tempi andati. La distruzione che avvenne ad opera dei tre presunti saggi dietro la spinta del falso profeta non verrà riparata, ma avrà la giusta vendetta. Cadrà un altro meteorite che inquinerà le falde sotterranee della serie B. Coloro che hanno già pagato verranno esentati da questo giudizio. Gli spergiuri saranno perseguitati e tormentati per 5 anni con un dolore simile a quello provocato prima dagli scorpioni nero bluastri. Sul trono del petroliere scenderanno le tenebre e ci sarà un grandissimo terremoto come nel calcio non ci fu mai stato. Cadranno i tricolori che la falsità aveva creato. Elkann stesso, con a fianco Blanc e Secco, ucciderà il nemico con la spada fiammeggiante, si sazierà delle sue carni e ne berrà il sangue, gettando le ossa del falso profeta nello stagno di fuoco ( qui l’Apocalisse diventa un po’ confusa e poco credibile – Apocalisse, cap. 4 )

“ Vieni avanti, cretino !!! “ Apostrofò il Supremo Giudice l’ometto dai denti gialli. Il salone era immenso, un universo. Lampi e tuoni creavano l’atmosfera da Apocalisse. La stanza non aveva più pareti, ma alberi, alberi infiniti…e lui era vicino a Lui ed il soffitto viola no, non esisteva più… ( dichiarazione giurata di Mina e Gino Paoli ). “ Si siedi e mi dichi tutto su farsopoli ! ” ( non dobbiamo stupirci se Dio ha qualche problema con la lingua italiana. Considerando anche gli altri mondi, ne deve conoscere di lingue…). L’aria truce del Giudice non lascia speranze a sotterfugi od inganni. “ Mi scusi…eccellenza…. Maestà…” farfuglia l’omino giallastro con un piccolo accento milanese. “ Fantocci, niente eccellenza, maestà...si rivolghi a me chiamandomi semplicemente Dio“ Tuona dall’alto del suo scranno il Giudice…” Mi scusi maest….eccell….signor Dio, io non sono Fantocci…quello è un altro… io sono Moratti…” fa l’ometto togliendosi la dentiera gialla e sfoggiando un sorriso smagliante a 32 denti, nuovissimi ( bisogna dire che nell’aldilà ci sono dei bravissimi dentisti ). “ Ah, sì, qui arriva tanta di quella gente..Allora Mo-topi , mi dichi quante volte ha telefonato a Bergamo…” “ Moratti…” “ Moratti, Motopi…sempre sorci sono…non mi facci perdere tempo “ “ sì, ha ragione signor Dio….ma…telefonate a Bergamo? Dove…Bergamo Alta o Bergamo Bassa ? “ – “ Adesso basta !…Motopi, quante volte hai peccato ? “ - “ ….una ?…o due…facciamo tre dai, poi io vado di là…comincio a sentire bruciare qui sotto….”

Da questo primo approccio il lettore si renderà conto che costui non è altro che un antieroe, un picaro del calcio che vive le sue esperienze tra tentennamenti ed errori, attraverso una lunga esistenza sportiva più spesso in balia del caso che dominata da una ragione solida e certa. L’innamoramento per quella squadraccia nero bluastra non è altro che un sentimento complesso e contorto, carico di contraddizioni che causò non pochi problemi alla Saras e fu probabilmente uno dei motivi principali per cui fu messo da parte dalla famiglia.

“ Allora, quante telefonate hai fatto a Bergamo ?…Svelto, che i lettori si stancano presto…” “ Chi, io ? … Ma devo dire anche quante volte ho chiamato anche il droghiere ?…devo dire… cinque, sì, ricordo, cinque, cinque lo giuro davanti a D…mmm…davanti a Lei ” Spazientito il Giudice Supremo sbotta “ Lei mi tiri fuori dalla grazia di Berlusconi !!! sono 84.718 , ha capito, io so tutto, 84.718 !!! ” L’omino si fa piccolo piccolo ..” Nooo…. Sì, sì, ma una volta il telefono era occupato…Ma, mi dichi, per favore…le mie telefonate sono innocenti, non come quelle del diavolo Moggi…” L’arditezza dell’omino sfocia qui nella più impudica sfacciataggine. “ Mo-topi, stii zitto. Qui Guido io, non Guida Rossi…capito ??? Adesso vadi di là e dichi ai suoi soci Oriali, Mouricchio, Facchetti, Tronchetto, Provera, Auricchio… di venire qui, e dichi di portare anche i passaporti. Ci voglio vedere chiaro, io, non come quelli là di prima …Dimenticavo, mentre va di là, dichi anche di far preparare il geometra Galliani ed il ristoratore Meani …mi piacesse conoscere qualche altro dettaglio…”

Si nota qui la volontà di voler ristabilire una sorta di equilibrio e di legalità che si intrecci ben più strettamente con il tortuoso percorso della pseudo giustizia sportiva, soggetta ai turbamenti interiori, alle illogicità, agli eccessi ed alle ombre che una sensibilità attenta ed acuta di un nuovo giudice, non poteva né voleva trascurare. Ecco perché la voce titubante del nero bluastro, mentre ripercorre ad una ad una tutte le tappe della sua farsopoli, pare talvolta incrinarsi e perdere la sicumera che l’aveva accompagnata durante tutto il periodo precedente.

Si sa però anche come le cose giudiziarie abbiano tempi lunghi, anche nell’aldilà. Si formeranno altri pianeti, alcune stelle diventeranno super novae che si disintegreranno successivamente creando i buchi neri, la cui forza gravitazionale ingoierà tutte le prove di farsopoli, ed i furbi resteranno furbi e gli illusi vivranno e gioiranno delle loro illusioni.

di BEPPE PASTORMERLO

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