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In quel giorno ci sarà il terrore dei nero bluastri e la consolazione dei bianconeri perché sarà il giorno dell’assoluta verità e dell’assoluta giustizia, per cui sia il peccatore che il giusto appariranno come sono. Tutti vedranno di ciascuno fin nelle zone più inaccessibili della coscienza, ossia là dove si generano le azioni e dove ricevono il loro valore etico, ed ogni azione verrà svelata con il proprio nome e non con il valore che falsamente le attribuiva il Mo-topastro sbagliandosi e ingannando gli altri. Ora la crudeltà non verrà più chiamata fortezza, e neppure la superbia come dignità, e neppure la giustizia come prepotenza. Sarà il giorno della verità per ciascuno e per tutti , ognuno di noi comparirà come realmente è davanti alla UEFA , a se stesso, a tutti.

Ognuno sarà giudicato secondo le sue opere buone o cattive . A nulla serviranno i successi, gli onori, le cariche, le ricchezze, la scienza, la potenza economica, la TIM, la SIM, la Saras, se non hanno realizzato il bene. Quale sarà lo sconvolgimento nella scala delle calcistiche grandezze? Quanto di quello che si riteneva gloria sarà pula ? Il carnefice ed il martire, il calunniatore ed il calunniato, il malvagio e l’onesto ritroveranno nella sentenza del giudice il giusto equilibrio di quel rapporto che era stato troppo a lungo alterato. Che cosa potrà dire lui, il miserabile, a sua discolpa? Quale protettore potrà invocare in suo aiuto?

La verità nel giudizio di Napoli non sarà solo una verità rivelata, ma verrà incontro anche a certe necessità della ragione e quel giorno sarà, per Moggi e per i bianconeri tutti, il tempo della glorificazione davanti a tutto, il tempo della verità e della giustizia. Questo giorno era stato già annunciato molte volte dal momento in cui noi apparivamo davanti al tribunale burla che stava condannandoci alle pene infernali. E’ necessario ora che di fronte a tutta l’umanità calcistica si rivendichi la nostra gloria e tutti dovranno riconoscere, tremando od osannando, quanto di falso fu fatto ai nostri danni.

Le schif-ettazioni furono nostra prerogativa od universali? Ci vien da dubitare che qualcuno volle, fortissimamente volle, distruggere la nostra anima ed il nostro corpo. A chi attribuire la colpa della nefanda istoria? Fu colui che ancor ci governa ed esibisce il sigillo della padronanza ? Quale il recondito fine del silenzio racchiuso in quasi un lustro ? Quante interrogazioni alle quali non vi fu e non vi è tuttora risposta….

Esimio dottor John Elkan, esca dal suo aureo silenzio e dal mare della nebulosità. Si erga paladino della verità contro le schiere dei mor azzurri petroliferi e dei nero rossastri politico - liberali, dimoranti entrambe nella laboriosa Milano e sguaini la spada sabauda. Non ci lasci con l’infame sospetto di un suo tacito coinvolgimento nel mefistofelico patto. Da gran signore, Ella si è finora astenuta dal levar voce contro le ignominie commesse ai nostri e, più che mai, ai suoi danni. Tutti noi comprendiamo l’eleganza e la Sua signorilità nel non farsi coinvolgere in cotanta diatriba di bassa lega. Convenga però che ogni pazienza ha e deve avere un limite. Dopo aver porto l’altra guancia, non è il caso di porgere altro. I tempi sono ormai maturi, non attendiamo che marciscano sull’albero senza averli colti. Pur nella lontanissima Shanghai arrivano come zanzare le punture di continue nuove rivelazioni.

S’ode a destra uno squillo di SIM, a sinistra risponde uno squillo, d’ambo i lati calpesto rimbomba, da giornali e da blog il rumor. Quinci spunta per l’aere un sospetto, quindi un altro s’avanza spiegato, ecco il vero pian piano che appare, ecco un altro bugiardo che fu. Ahi, qual d’essi il sacrilego brando, trasse il primo a la Juve ferir? Oh terror, del conflitto esecrando, la cagione esecranda qual fu ? Ahi sventura, sventura, sventura, già la terra è coperta d’infamia, tutto è menzogna nella vasta pianura, cresce il grido, raddoppia il furor. Come il grano nell’aria si spande, improvvisi terribili bande, ai bugiardi s’affaccian sul calle, che si senton più presso alle spalle, scalpitare il temuto destin. Bianconeri, tutti fatti a sembianza, figli tutti di un solo riscatto, trascorriamo quest’aura vitale, rimbombando d’un grido le sale : “ Maledetto colui che mentì, torni in pianto il suo empio gioir.”

di BEPPE PASTORMERLO

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