INTERIADE - poema epico in 24 libri ( più copertine ) attribuito ad Omero ( ma in verità compilato da Beppe da Shanghai, mio ante-antenato ). In totale sono 15.693 versi ( ah, eh, ih, oh, uh, zeng, bing, puff….è difficile farne così tanti ) ed è un caposaldo della letteratura scandalistica sportiva del XXI secolo A. C. Narra le vicende di un breve episodio nella storia della guerra della Troia ( attributo attribuito a quello senza attributi ), quello dell’ira del Pelide Moggi , accaduto nel V anno dopo la decadenza. L’ira del Pelide Moggi è l’argomento portante del poema.
SINOSSI - ( per chi non se l’è dovuta sorbire nei passati anni tra i banchi di scuola o peggio in improbabili ricostruzioni storiche televisive. Dalla parola sinossi deriva il termine “ sinottici “ , Vangeli che si vogliono distinguere dagli altri considerati più plebei chiamati “ apocrifi “. Considerazione che non c’entra nulla con il contesto, ma ci sta bene e fa la sua figura…. ).Paride Mosorci ha rapito Tricolore, moglie di Juve Menelavo Lemani. Si è mobilitata tutta la difesa sabauda, con a capo il generale Zaccone, per vendicare l’offesa. Temendo una pesante sconfitta lo stratega Zaccone lascia che la moglie rapita del re Menelavo Lemani sia portata a Troia. Passano 5 anni, in realtà dovrebbero essere nove, ma era in vigore l’ora legale, quando il Pelide Luciano decide di organizzare, anche in nome di Menelavo Lemani, una spedizione in terra napoletana ( a quel tempo Troia era la capitale del regno delle due Sicilie, quella del nord in mano a Bossi jr. e quella del sud in mano alla mafia, a quel tempo chiamata “ mafia “), per recuperare la “ Stella rapita “ di Alessandro Tassoni ( l’episodio sarà oggetto di un futuro poema ). In effetti le malelingue facevano capire che a Menelavo poco importasse il recuperare la moglie. Ne aveva già ventisette, una più una meno non faceva molta differenza, e poi a Troia ce n’erano tante…ed erano solo spese e a lui i soldi interessavano, e come…
Libro primo ( ahahah…adesso vorrei vedere la faccia di chi legge ….)
Crise Bianco, sacerdote del dio Elcane, va da Paride Mosorci per farsi restituire la Tricolore Elena, che il potente re petroleo teneva con sé come sua 14^ concubina, ma il Rattide lo tratta male e, ingiuriandolo, rifiuta la sua richiesta ( faccio rilevare che questa è la vera storia, non quella che potreste leggere su quel tomaccio che è l’Iliade, ndr ). Il sacerdote disperato scongiura allora Beha di dare una lezione su RAI 3 a tutti i nero bluastri per punirli del grave affronto che ha dovuto subire per l’arroganza di Mosorci. Il dio Beha lo ode e, infuriatosi per il maltrattamento del suo sacerdote, discende in fretta dall’Olimpo dei giornalisti e comincia a lanciare dardi avvelenati. A questo punto scende in campo il Pelide Luciano, che indice una assemblea di tutti i suoi avvocati presso l’agorà di Neapolis . Confidando nell’agorafobia dei ratti in genere, e nella forza che gli viene concessa dalla dea Atene, per ricompensa di una antica finale di coppa buttata alle ortiche, il Pelide inizia la sua vendetta che dovrebbe placare l’ira che aveva in petto da oltre un lustro.
“ Cantami, o diva, del Pelide Luciano l’ira fu-Nesta ( prima fu-Kalaze e fu-Maldini ) , che infiniti lutti addusse ai nero bluastri…”
Sulla piana di Neapolis si affrontano l’esercito del Pelide ed i troiani di Paride Mosorci. Questi spavaldamente rifiuta ogni patto e si fa avanti digrignando i denti come solo Caron Zatteroni sa fare. Veste vecchie vesti ( però, suona bene…veste vecchie vesti…) un poco stropicciate, smesse da Armani e raccattate al mercatino delle pulci dell’antica San Donato Mediolanensis, già allora regno di un cavaliere con macchia e con paura, tal Silvio da Mediaset , in quel tempo in altre faccende affaccendato ( ma verrà anche il turno suo…). Alla vista dell’irato Pelide, Paride abbandona il campo, evitando il giudizio della singolar tenzone. Già in quel tempo i ratti agivano solo di nascosto col favore delle tenebre mediatiche. Ettore Mouricchio lo vede e lo rimprovera con dure parole : “ Sei un “ zeru “ ! Mi devi aumentare la diaria di due milioni di dracme ! “ Paride, prendendo coscienza della sua viltà, propone di porvi rimedio con un duello in cui lui e Menelavo Lemani si sarebbero sfidati per il possesso di Tricolore. Ettore Mouricchio ne è entusiasta, prende accordi con l’Uefa e decide di fare anche molti silenzi stampa. I due contendenti si ritrovano a duellare: sembra quasi che sia Menelavo ad avere la meglio, ma proprio quando stava per uccidere il suo avversario, dall’ Olimpo scende la dea Prescrizione che salva Paride, nascondendolo in una improvvisa nebbia e portandolo in salvo a Mediolanum, dove riceverà anche il biasimo della sorella Bedy. Nel frattempo Menelavo Lemani è furente e per calmarlo viene mandato a presiedere la FIAT, nota azienda del tempo, costruttrice di quadrighe. E tutti tirarono un sospiro di sollievo.
Gli dei del pallone sono riuniti attorno a Carraro che vorrebbe salvare Troia, ma l’avanzata dell’esercito bianconero non dà tregua agli scherani nero bluastri . Molti ormai sono caduti sul campo e non possono più porre la loro testimonianza in salvataggio di Paride Mosorci. Altri si defilano e si dimenticano di tutto quello che avevano fatto prima. Molti dardi intercettati, ma mai usati, vengono ora di nuovo alla luce, provocando ferite difficili da sanare. Nel frattempo, per volere di Apollo Platini e Zeus Blatter, Ettore Mouricchio sfida a duello uno schieramento per la coppa con le auricchie. Menelavo Lemani vorrebbe accettarla, ma la dea Uefa lo trattiene, spiegandogli che già era stato massacrato dai celti. Si passa così ai sorteggi e viene estratto il nome di Aiace Guardiola di Barcellona di Sicilia : lo scontro si protrae con Ettore in grande vantaggio fino al calare delle tenebre, quando il duello viene sospeso, concordandone la seconda parte in futuro prossimo. Aiace era quasi preda del Temonio per il furto che Mouricchio stava perpetrando ai suoi danni e si cosparse il capo di cenere del vulcano Eyjiafjallajokull, fornite proprio al momento opportuno. Grazie ad Eyjiafjall….( ma che razza di nomi hanno questi personaggi islandesi )…lui e la sua legione poterono percorrere con una quadriga Grand Turismo tutta la costa dell’Iberia e della Gallia e visitare anche Asterix le Gaulois in Armorica. Purtroppo il druido Panoramix era in trasferta a Lyon con la pozione magica da offrire ai compatrioti impegnati a difendersi dai celti, e così vennero a mancare le forze….
Intanto sono calate le tenebre anche qui e gli dei, riuniti in assemblea, deliberano che Paride restituisca Tricolore ai legittimi proprietari. Bedy riferisce l’ordine al Piccolo Fratello che non può rifiutarsi di compiere il volere degli dei, chiudendo una saga che lascia l’amaro in bocca. E’ ora di andare a letto, e Buffon chiuda …La Porta
di BEPPE PASTORMERLO