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di "GABBIANONE"

«Con Facchetti si vincono gli scudetti» e «Gli onestoni si nascondono dietro un morto». Queste le frasi, su due striscioni esposti dai tifosi della Juventus durante la gara contro il Bari. Il riferimento alle vicende di Farsopoli che chiama in causa l'ex presidente Giacinto Facchetti è stato prontamente strumentalizzato dai tifosi della perdazzurra, i quali, sui blog e per le strade, non hanno gradito il richiamo al ruolo, a mio avviso determinante, avuto dal loro ex presidente nella costruzione di Farsopoli.
Ruolo che è stato argutamente e schiettamente sottoscritto negli striscioni esposti all'Olimpico. Questa è l'Italia del tifo e, sinceramente, pur condividendone in parte l'esigenza di rispettare figure appartenenti al passato, non posso che comprendere lo sdegno fino a un certo punto ma non oltre. Si raccoglie la tempesta seminata dal vento della stupidità e, questo vento, per chi ha memoria corta, è lo stesso vento che per anni per anni è stato biecamente seminato offendendo selvaggiamente la dignità e il ricordo di 39 padri di famiglia. 39 vite trucidate senza che il destino potesse stabilire diversamente. 39 tifosi bianconeri, non di rado vilipesi senza motivo da striscioni, pezze, magliette inqualificabili e da corifei senza madre nè parte; 39 vite che rispetto al presidente facchetti (notate la effe minuscola per favore), avevano l'unica lieve e innocente abitudine di partecipare entusiasticamente mettendeci puntualmente la propria faccia ignota a una partita di pallone, dediando al calcio e al dio pallone il proprio tempo, il proprio denaro, le proprie emozioni travalicando se necessario il senso stesso della retorica pallonara. Il senso di appartenenza atavico non ce lo spiegheremo mai del tutto nè dal suo vissuto mai nascerà la risposta esatta per comprendere e giustificare qui i sacrifici sopportati in nome di costruzioni totemiche non di rado lontanissime dalla realtà individuale e che, non di rado violentano sogni ed emozioni a seconda che si vinca o che si perda, a seconda che smettano di indossare i propri colori per indossarne altri. 39 padri di famiglia morirono sotto gli occhi sorpresi e allibiti di gente di sport e di famiglie della porta accanto. 39 vite senza colpe, che, per assistere e costruire una festa dello sport tutto avevano chiesto tranne il biglietto per recitare il ruolo delle vittime non protagoniste. Rispetto al presidente facchetti strappato alla vita dal ghigno maligno del destino, i 39 eroi senza volto dell'Heysel, come gli eroi pallonari, sono ugualmente pregni di storia ma dopo essere caduti per mano della stupidità umana e della ferocia incontrollata della disorganizzazione, a differenza dei loro totem non hanno mai avuto diritto durante questi anni a una difesa etica d' ufficio da parte di nessuno quando l'umana stupidità e la cialtroneria di categoria, media compresi, si è ignobilmente qualificata da sola ignorando metodicamente il fenomeno!!!
Il campione Facchetti accettando un ruolo di primo piano anche fuori dal campo, ha lasciato in eredità il ricordo della sua figura di campione che fu, ma ha anche lasciato i segni del mancato campione che è stato dietro la scrivania. Non mi risulta che si sia mai lamentato dell'amena singolarità che la FIGC consentisse senza opporsi alle relazioni societarie con il mondo arbitrale. Lui per primo, adeguandosi alle discutibili regole d'ingaggio del sistema che non ha rifiutato, a ragion veduta, vi ha partecipato piuttosto attivamente. Adeguandosi ha involonariamente messo da parte quello che in vita ha rappresentato per lo sport e per il calcio, preferendo battaglie sommerse per lo più ignote alle masse dei tifosi che si combattono lontano dal campo. Sugli striscioni dell'Olimpico non viene posto in discussione l'atleta e l'uomo Facchetti ma le telefonate e i suggerimenti volpini del presidente facchetti nonchè la VOLGARE PRETESA DI NASCONDERSI DIETRO LA SUA STORIA, di strumentalizzare la sua morte per sfuggire al giudizio, magari spicciolo, ma severo della condivisione etica. Se non si gradisce che il presidente facchetti nella sua totale adesione al sistema ritenuto malato renda conto alla Giustizia Sportiva (abbiamo capito che è stata deviata e "affrettata" verso l'ordalia così come "corrotte" dal vento del preorientamento sono le indagini e le regole che hanno gestito la porcata Farsopoli), almeno si accetti l'idea che è necessario farlo in nome delle stesse battaglie ETICHE di cui, in nome di una logica che avrebbe dovuto essere logica ma che ha SOLO pervaso e armato animi INVIDIOSI, FRUSTRATI e INTERESSATI qualcuno si è VERGOGNOSAMENTE pavoneggiato per quattro lunghissimi anni. Senza telefonate, forse la prima delle due frasi non l'avrei mai sottoscritta, ma della seconda, è impossibile non condividerne totalmente il senso logico che traspare. Prima degli altri, che la smettano loro di offenderlo l'uomo e il campione Facchetti perchè loro sono stati i suoi tifosi e, loro, prima dei tifosi antagonisti, hanno il dovere di consegnare la propria coerenza alla ricerca della Giustizia e della Verità, alla ricerca di quella corrispondenza di pertinenza etica di cui si sono VERGOGNOSAMENTE VANTATI perfino in alcune retoriche interpretazioni elegiache. Interpretazioni oggi sostanzialmente svuotate del loro significato proprio in virtù dei fatti grottescamente e beffardamente venuti a galla in queste settimane.

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