di BEPPE PASTORMERLO
E come in un sogno apparve colei che mi rapì il cuore. Ella, che tutti appellavan Beatrice, perché dava beatitudine ad ognun che la vedea , sedeva sul suo bel fianco sinistro, rivolta a riguardar il sole. E così feci anch’io. Molto è licito là che qui non lece alle nostre virtù. Lei mi vide e si avvicinò, passando attraverso i salici della riva del fiume. Meravigliosi uccelli, uccelli del Paradiso, naturalmente, fecero ala al suo passaggio, sì che m’accorsi d ‘ esser davver nel Paradiso.
Virgili disapparve, ed io no ‘l soffersi molto. Di subito giorno s’aggiunse al giorno come ch’avesse il cielo di un altro sole adorno.
Perché scompare Virgili? Perché, per raggiungere il più alto traguardo, non è sufficiente la forza e la potenza del grande attaccante, ma il fine richiede la ragione e la beatitudine. L’avvento di Beatrice è ciò che rappresenterebbe Capello per la nostra Juve, il saggio e navigato condottiero per una nave in balia a se stessa.
Gli occhi del poeta si posano sulla donna amata, Beatrice, e da quel momento si opera il suo “trasumanar “ , cioè il suo innalzarsi da comune uomo di mondo a quello di scrittore. Il ruotare delle sfere umane, dovuto alle voci della farsopoli parte nopea e parte mosorciana, provoca un suono disarmonico e stridente che non stupisce il poeta. Beatrice gli rivela allora che tutta la farsa fu architettata dalla congrega milanese con l’accettazione della parte sabauda - newyorkese. Tuttavia un altro dubbio tormenta l’animo di Beppe: come è possibile che tutto possa passar sotto silenzio, senza che niuno incaricato d’autorità di giustizia vera non intervenga? Introduzione critica. Una vecchia distinzione della critica, sostenuta in modo particolare dal filosofo G. Rossi, poneva a fondamento del complotto, l’esistenza di una cupola originata dalle diverse SIM svizzere con un capo ben identificato. Il poeta, ormai stanco e rassegnato al crollo delle sue aspirazioni terrene, si era chiuso in se stesso, abbandonando ogni speranza. Questa soluzione della Commedia in termini rossigni, distrusse il senso sportivo più profondo della visione del Beppe. L’avvento di Beatrice simboleggia la lotta contro il peccato e poi l’aprirsi l’anima verso il divino traguardo. In questa prospettiva deve essere collocata la lettura del Paradiso : compito di Beppe è quello di accompagnare l’anima dei tifosi verso la verità che trionfa e distoglie da sé definitivamente l’orrore del male e della menzogna.
L’oscurità cavernosa che lo avviluppava ed il suo respiro affannoso stava lasciando posto alla calma paradisiaca. Sentiva, anzi sapeva, che l’oscurità di quel posto terminava davanti a lui e che doveva andare al di là. Ma questa volta non aveva il rude Virgili. Questa volta era diverso. Era con Beatrice, e se ne stava aggrappato a lei come ad un’ancora di salvezza. C’era un vago chiarore là davanti ed il poeta e la sua accompagnatrice si diressero da quella parte. Nella mano sinistra aveva il computer ( permettetemi la licenza hard - ware ). Teneva la destra davanti a sé, stringendo quella di Beatrice per farsi guidare.
“ La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra e risplende in una parte più, e meno altrove “
La mia guida comincia a spiegare “ La luce gloriosa di Abete, colui che è la causa prima ed il motore di tutto il calcio, penetra e risplende sui campionati in misura maggiore in un luogo e minore
in un altro, a seconda che il soggetto sia più o meno disposto ad offrire. Io fui nell’ empireo rosa, il luogo che ne riceve in maggior quantità e vidi cose che colui al quale è consentito uscirne, non è capace di descrivere. Fino ad ora ti è stato sufficiente l’aiuto della tua conoscenza , ma adesso è necessario che tu affronti l’ ultimo argomento con il soccorso di un avvocato, perché qui tu vedrai e scriverai di cose che non immagineresti mai. O eccellente Apollo, riversa in lui tanto della tua virtù poetica per l’ultimo lavoro , quanta tu ne richiedi per concedere l’ambito titolo di juventino doc. “
C’incamminiamo come su una nuvola, Davanti a noi s’illuminano nuovi canali ( contrariamente al Paradiso dantesco, qui noi abbiamo i canali anziché i cieli – più avanti capiremo il perché, non è difficile ), la Luna s’appressa. Ivi trascorrono i loro giorni eterni le anime dei sogni non realizzati non per colpa loro. Queste anime godono del grado di beatitudine più lasso ed occupano l’ultimo canale perché non hanno adempiuto completamente i voti richiesti dai tifosi. “ Ed io a l’ombra che parea più vaga di ragionar, dr’izzami, e cominciai : O ben creato spirito, grazioso mi fia se mi contenti del nome tuo e de la sorte “. Ond’ei pronto e con li occhi ridenti “ I’ fui nel mondo fantasista ; e se la mente tua ben ricorda, riconoscerai ch’i’ son Diego, brasilian germanico di grandi speranze acceso e grande delusione apportai a li fedeli miei.” Detto questo, con un palleggio e grande veronica, l’anima disapparve. Dopo aver innalzato un’ode ed un ringraziamento a Beatrice, il poeta rivolge alla donna un’altra domanda, cioè se l’uomo possa rimediare attraverso gesti lodevoli ai voti non adempiuti. Beatrice è ben contenta di rispondere “ A questo punto voglio che tu pense che la forza al voler si mischia, che basti a render voi grazia su grazia “. Ed io risposi “ Questo m’avvinghia, questo mi rassicura con reverenza, donna “ pensando a quando potrò rivedere Diego nel suo ritorno splendente come “ i rai del sole infra le tenebrose nubi “. Beatrice mi guardò con li occhi pieni di faville d’amor così divini che quasi mi perdei con li occhi chini.
E volammo nel canale di Mercurio dove ci venne incontro l’anima dell’imperatore Boniperti, che, dopo aver narrato la storia della sua vita da calciatore, rievoca, celebrandone le lodi, l’epopea della Juventus e del suo impero. Boniperti terminò la sua rievocazione ammonendo gli Elkan a non asservire ai propri interessi faziosi il simbolo dei bianconeri, sacro ed universale. Dopo aver spiegato che nel canale di Mercurio si trovano coloro che desiderarono conseguire fama e denaro nel mondo, Boniperti indica la figura di Mancini da Jesi, allenatore alla corte di Mosorci della contea Saras, costretto all’esilio dall’avvento di un cortigiano presuntuoso e verboso “ … e poi il mosser le parole biece a dimandar ragione a questo giusto, indi partisse povero e vetusto mendicando sua vita nella infida Albione ( a 5 milioni all’anno… ) “.
“ Osanna sanctus Deus sabaoth, super illustrans claritate tua felices ignes horum malacoth ! ‘’ ( non c’entra nulla, ma è per ingannare il tempo mentre saliamo al canale superiore ) ,e salimmo al canale
di Venere, dove appaiono le anime di coloro che sentirono con particolare intensità l’impulso del prevalere, dal quale si lasciarono trascinare al male ( qui inteso come l’aver lasciato ad altri un compito istituzionalmente proprio) , finché seppero volgere questa loro inclinazione naturale a nobili azioni. La prima anima che si fa avanti è quella di Andrea degli Agnelli. Il giovane erede parla della Juventus di cui sarebbe diventato sovrano già da tempo se un cugino non glie l’avesse rapita anzitempo. “ Io veggio il calcio, io veggio l’area, e la coppa e tutte lor misture venire a corruzione, e durar poco ; e queste cose pur furon iuste, per che, se ciò ch’è detto è stato vero, esse dovrien esser da corruzion sicure “ . Degno di nota l’animo nobile e giovanile del nuovo principe, non aduso a credere nello sport come soggetto di menzogne, ma conscio della situazione oggi reale. “ Creata fu la materia ch’elli hanno, creata fu la frode informante in quelle stelle ch’ intorno a lor vanno “. Il principe Andrea sa che “ quelli “ hanno creato una verità che solo a loro ed al foglio rosa compiace, circondandosi di mercenari e di infidi e faziosi soggetti. “ …ma vostra vita sanza mezzo spira la somma beninanza..” Ma alla fine la giustizia trionferà sulla corruzione…..( illuso )
Con tanto di speranza nel cuore saliamo al canale superiore, a quello del Sole dove vivono le anime dei sapienti. Mi guardo attorno, vedo tanti personaggi illustri, scienziati, premi Nobel, contadini con scarpe grosse, pastori anglicani e pastori sardi, un capostazione… “ Imagini, chi ben intender cupe, mentre ch’io dico come ferma rupe, ventinove stelle lo petto avvivan le bianco nere maglie e di vil razza dannata saran coloro ch’el negano. “ ed il treno partì. Stupito, mi rivolgo a Beatrice che con un gentil sorriso mi afferma quanto la mia mente vagheggiò pria innanzi. Ma di calciator nemmanco l’ombra.
L’empireo ci attende, non avendo più alcun interesse per la nostra commedia, quanto avviene nei rimanenti canali. Il Paradiso non è per tutti
“ Lasciate ogne speranza o voi che fuora siete, checchè giammai costà voi entrerete “ ( questa non la trovate nella commedia, me la sono inventata or ora, ndr)
Qui funziona così – la crisi economica nessuno sa cosa sia, anzi, ti annoia se qualcuno te ne parla. Le anime vanno a fare un safari nel Bostwana quando il salumiere e l’estetista della moglie ancora in vita vanno allo zoosafari di Varallo Pombia. Slalomeggiano nel traffico dell’Empireo con i loro SUV senza preoccuparsi delle multe per eccesso di velocità, tanto chi le paga ? Se vengono rapite da anime extracomunitarie stanche dei continui visti che non arrivano mai, verranno soccorse dal Ministro delle Anime Estere in persona ( va beh, in anima ) che pagherà il riscatto con i soldi delle anime della povera gente. Ecco, se sei un’anima di queste allora sei un presidente padrone di una squadra di calcio di serie A, asservita al Grande Potere.
“ Quivi si vive e gode del tesoro che s’acquistò rubando nello esilio di B, ove vi mandò loro. Quivi triunfa di sua vittoria, col novo concilio, colui che tien le chiavi di tale baldoria “
Però non ebber li occhi miei potenza, di seguitar la coronata fiamma, che mi si levò appresso Sua Scemenza. E li occhi miei lo videro ed inorridirono. Il poeta è spaventato dalla figura che incombe su di lui ed incute terrore. La faccia emaciata da cavallo di media bolsaggine dopo un gran premio alla fiera di Borgo Sfracello, i denti cadenti attaccati con mastice di vinil santo, la cravatta slacciata, appare in tutta la sua bruttezza il mega presidente multinazionale Mosorci, iroso ed irato per una multa di divieto di sosta. “ Mia divina Guida, che ci fa quassù colui che già vidi laggiù? “ Beatrice spiega a Beppe che quivi tutto è possibile. “ Vedi laggiù in fondo quell’anima con gli occhiali senza montatura? Quegli è Lotito , addetto alle pulizie. Le due anime si sono incontrate, e dopo un piccolo Pandevmonio, si sono accordati per una pulitura completa dello schedario da pene infernali in cambio di una supercoppa di latta. Tutta Roma ne fu completamente felice a metà ( l’altra metà la distrusse col fuoco Nerone, anche se qualcuno sussurra il nome di Moggi ).
Sul lato destro, in mezzo a vapori odorosi, un gruppo sta allegramente conviviando “ O sodalizio eletto a la gran cena, del benedetto Agnelli, il qual vi ciba sì, che la vostra voglia è sempre piena “. E’ molto chiara qui l’allusione che il poeta fa sulla Juventus che portò tante cibarie ai rivali. Nel gruppo il poeta vede chiaramente la testa calva dell’anima di Montagnetta, assieme a quella della Monaca di Monza Galliani, il Facchetti padre e figlio uniti nella sorte ria, i De Santis ed i De Angelis, che nel Paradiso non mancano mai, serviti dal padrone del ristorante celeste Meani. Naturalmente loro non sono loro, disse Auricchio un giorno che anche lui c’era, ma non era lui.
Beatrice si dimostra sempre più a proprio agio in questo luogo di delizie. Siamo giunti ormai nel centro direzionale con decine di piccoli uffici sorti per suggere l’umore mieloso che sgorga generoso dall’alveare calcistico. Centri per l’erogazione di intercettazioni telefoniche, uffici falsificazioni passaporti, falsificazioni bilanci, cambi di identità anagrafiche, uffici di produzione filmati TV, con sala fotomontaggi e cancellazioni. Poi banche, finanziarie, consolati con intorno bar e ristoranti con sale adibite a corruzione arbitri, negozi Rolex e regali Preziosi, sempre brulicanti di presidenti con valigette ed addetti arbitri vari. “ Or dubbi tu e dubitando sili; ma i’ discioglierò ‘l forte legame in che ti stringon li pensier sottili “ Beatrice si rende conto della confusione totale che si è creata nella mente del poeta e vuole aiutarlo a capire la vera realtà delle cose paradisiache. Il Paradiso non è quello che tutti noi immaginiamo quando siamo in vita. Lassù è… E volgeami con voglia riaccesa per domandar la mia donna di cose che la mente mia era sospesa. Ma tu chi sei,dolce mia Beatrice? “ Et ella, umìle in tanta gloria, saziò la mia fame di virtute e conoscenza, spiegandomi “ Io son Bice de’ Portinari, venuta in Paradiso qual giovine alla pari con filippina, or nella mia casa di Firenze ad accudir marito e prole. Sono salita quassù per gareggiar alla tenzone “ Angeli e veline “ di Don Brown, mentre San Bernardo è andato in Croazia all’Isola dei Fumosi. E tutto per la Sua gloria eterna “. E così dicendo si spogliò della veste angelica e s’involò. “ Così, quasi di valle andando a monte con li occhi , vidi parte ne lo stremo vincer di lume tutta l’altra fronte. “ Ed io ancor dissi “ mia fata regina , posso almeno veder Lui una volta soltanto?” E la sua voce in lontananza, rispose “ non t’agitar per cotanto poco. Se il nome tuo fosse Noemi o Francesca, Mara o Rossella, non avresti che d’aspettar novella. Ma Beppe sei e sempre sarai, ordunque chiamato non verrai mai.” E mentre tutto ciò avveniva, si accesero i mille televisori a mille pollici con mille canali ed una voce suadente recitava “ Vota Lui…Vota Lui…solo Lui ti può dare il Paradiso e Bossi la Padania…” E le mille anime elette applaudivano e pensavano : “ villa al mare -: 2 milioni di euro; barca – 1,3 milioni; …il resto alle Caymans ; iscriversi alla lista poveri del comune; ricordarsi donazione 80 euro alla CRI, aggiungere gli zeri, dopo… farsi dare tessera gratuita tribuna rossa al Meazza…dare uno scudetto ai cugini per tenerli boni e far fare una nuova leggina spalma debiti, che è come la Nutella. Fa bene per tutti. e tante altre cose che sogni sono per noi comuni mortali.
Se tu avessi ornamenti quant’ai voglia, poresti arditamente uscir dal bosco e gir infra la gente, o mio Paradiso. ( scusa caro fatello Petrarca…non lo farò più ).
E come in un sogno apparve colei che mi rapì il cuore. Ella, che tutti appellavan Beatrice, perché dava beatitudine ad ognun che la vedea , sedeva sul suo bel fianco sinistro, rivolta a riguardar il sole. E così feci anch’io. Molto è licito là che qui non lece alle nostre virtù. Lei mi vide e si avvicinò, passando attraverso i salici della riva del fiume. Meravigliosi uccelli, uccelli del Paradiso, naturalmente, fecero ala al suo passaggio, sì che m’accorsi d ‘ esser davver nel Paradiso.
Virgili disapparve, ed io no ‘l soffersi molto. Di subito giorno s’aggiunse al giorno come ch’avesse il cielo di un altro sole adorno.
Perché scompare Virgili? Perché, per raggiungere il più alto traguardo, non è sufficiente la forza e la potenza del grande attaccante, ma il fine richiede la ragione e la beatitudine. L’avvento di Beatrice è ciò che rappresenterebbe Capello per la nostra Juve, il saggio e navigato condottiero per una nave in balia a se stessa.
Gli occhi del poeta si posano sulla donna amata, Beatrice, e da quel momento si opera il suo “trasumanar “ , cioè il suo innalzarsi da comune uomo di mondo a quello di scrittore. Il ruotare delle sfere umane, dovuto alle voci della farsopoli parte nopea e parte mosorciana, provoca un suono disarmonico e stridente che non stupisce il poeta. Beatrice gli rivela allora che tutta la farsa fu architettata dalla congrega milanese con l’accettazione della parte sabauda - newyorkese. Tuttavia un altro dubbio tormenta l’animo di Beppe: come è possibile che tutto possa passar sotto silenzio, senza che niuno incaricato d’autorità di giustizia vera non intervenga? Introduzione critica. Una vecchia distinzione della critica, sostenuta in modo particolare dal filosofo G. Rossi, poneva a fondamento del complotto, l’esistenza di una cupola originata dalle diverse SIM svizzere con un capo ben identificato. Il poeta, ormai stanco e rassegnato al crollo delle sue aspirazioni terrene, si era chiuso in se stesso, abbandonando ogni speranza. Questa soluzione della Commedia in termini rossigni, distrusse il senso sportivo più profondo della visione del Beppe. L’avvento di Beatrice simboleggia la lotta contro il peccato e poi l’aprirsi l’anima verso il divino traguardo. In questa prospettiva deve essere collocata la lettura del Paradiso : compito di Beppe è quello di accompagnare l’anima dei tifosi verso la verità che trionfa e distoglie da sé definitivamente l’orrore del male e della menzogna.
L’oscurità cavernosa che lo avviluppava ed il suo respiro affannoso stava lasciando posto alla calma paradisiaca. Sentiva, anzi sapeva, che l’oscurità di quel posto terminava davanti a lui e che doveva andare al di là. Ma questa volta non aveva il rude Virgili. Questa volta era diverso. Era con Beatrice, e se ne stava aggrappato a lei come ad un’ancora di salvezza. C’era un vago chiarore là davanti ed il poeta e la sua accompagnatrice si diressero da quella parte. Nella mano sinistra aveva il computer ( permettetemi la licenza hard - ware ). Teneva la destra davanti a sé, stringendo quella di Beatrice per farsi guidare.
“ La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra e risplende in una parte più, e meno altrove “
La mia guida comincia a spiegare “ La luce gloriosa di Abete, colui che è la causa prima ed il motore di tutto il calcio, penetra e risplende sui campionati in misura maggiore in un luogo e minore
in un altro, a seconda che il soggetto sia più o meno disposto ad offrire. Io fui nell’ empireo rosa, il luogo che ne riceve in maggior quantità e vidi cose che colui al quale è consentito uscirne, non è capace di descrivere. Fino ad ora ti è stato sufficiente l’aiuto della tua conoscenza , ma adesso è necessario che tu affronti l’ ultimo argomento con il soccorso di un avvocato, perché qui tu vedrai e scriverai di cose che non immagineresti mai. O eccellente Apollo, riversa in lui tanto della tua virtù poetica per l’ultimo lavoro , quanta tu ne richiedi per concedere l’ambito titolo di juventino doc. “
C’incamminiamo come su una nuvola, Davanti a noi s’illuminano nuovi canali ( contrariamente al Paradiso dantesco, qui noi abbiamo i canali anziché i cieli – più avanti capiremo il perché, non è difficile ), la Luna s’appressa. Ivi trascorrono i loro giorni eterni le anime dei sogni non realizzati non per colpa loro. Queste anime godono del grado di beatitudine più lasso ed occupano l’ultimo canale perché non hanno adempiuto completamente i voti richiesti dai tifosi. “ Ed io a l’ombra che parea più vaga di ragionar, dr’izzami, e cominciai : O ben creato spirito, grazioso mi fia se mi contenti del nome tuo e de la sorte “. Ond’ei pronto e con li occhi ridenti “ I’ fui nel mondo fantasista ; e se la mente tua ben ricorda, riconoscerai ch’i’ son Diego, brasilian germanico di grandi speranze acceso e grande delusione apportai a li fedeli miei.” Detto questo, con un palleggio e grande veronica, l’anima disapparve. Dopo aver innalzato un’ode ed un ringraziamento a Beatrice, il poeta rivolge alla donna un’altra domanda, cioè se l’uomo possa rimediare attraverso gesti lodevoli ai voti non adempiuti. Beatrice è ben contenta di rispondere “ A questo punto voglio che tu pense che la forza al voler si mischia, che basti a render voi grazia su grazia “. Ed io risposi “ Questo m’avvinghia, questo mi rassicura con reverenza, donna “ pensando a quando potrò rivedere Diego nel suo ritorno splendente come “ i rai del sole infra le tenebrose nubi “. Beatrice mi guardò con li occhi pieni di faville d’amor così divini che quasi mi perdei con li occhi chini.
E volammo nel canale di Mercurio dove ci venne incontro l’anima dell’imperatore Boniperti, che, dopo aver narrato la storia della sua vita da calciatore, rievoca, celebrandone le lodi, l’epopea della Juventus e del suo impero. Boniperti terminò la sua rievocazione ammonendo gli Elkan a non asservire ai propri interessi faziosi il simbolo dei bianconeri, sacro ed universale. Dopo aver spiegato che nel canale di Mercurio si trovano coloro che desiderarono conseguire fama e denaro nel mondo, Boniperti indica la figura di Mancini da Jesi, allenatore alla corte di Mosorci della contea Saras, costretto all’esilio dall’avvento di un cortigiano presuntuoso e verboso “ … e poi il mosser le parole biece a dimandar ragione a questo giusto, indi partisse povero e vetusto mendicando sua vita nella infida Albione ( a 5 milioni all’anno… ) “.
“ Osanna sanctus Deus sabaoth, super illustrans claritate tua felices ignes horum malacoth ! ‘’ ( non c’entra nulla, ma è per ingannare il tempo mentre saliamo al canale superiore ) ,e salimmo al canale
di Venere, dove appaiono le anime di coloro che sentirono con particolare intensità l’impulso del prevalere, dal quale si lasciarono trascinare al male ( qui inteso come l’aver lasciato ad altri un compito istituzionalmente proprio) , finché seppero volgere questa loro inclinazione naturale a nobili azioni. La prima anima che si fa avanti è quella di Andrea degli Agnelli. Il giovane erede parla della Juventus di cui sarebbe diventato sovrano già da tempo se un cugino non glie l’avesse rapita anzitempo. “ Io veggio il calcio, io veggio l’area, e la coppa e tutte lor misture venire a corruzione, e durar poco ; e queste cose pur furon iuste, per che, se ciò ch’è detto è stato vero, esse dovrien esser da corruzion sicure “ . Degno di nota l’animo nobile e giovanile del nuovo principe, non aduso a credere nello sport come soggetto di menzogne, ma conscio della situazione oggi reale. “ Creata fu la materia ch’elli hanno, creata fu la frode informante in quelle stelle ch’ intorno a lor vanno “. Il principe Andrea sa che “ quelli “ hanno creato una verità che solo a loro ed al foglio rosa compiace, circondandosi di mercenari e di infidi e faziosi soggetti. “ …ma vostra vita sanza mezzo spira la somma beninanza..” Ma alla fine la giustizia trionferà sulla corruzione…..( illuso )
Con tanto di speranza nel cuore saliamo al canale superiore, a quello del Sole dove vivono le anime dei sapienti. Mi guardo attorno, vedo tanti personaggi illustri, scienziati, premi Nobel, contadini con scarpe grosse, pastori anglicani e pastori sardi, un capostazione… “ Imagini, chi ben intender cupe, mentre ch’io dico come ferma rupe, ventinove stelle lo petto avvivan le bianco nere maglie e di vil razza dannata saran coloro ch’el negano. “ ed il treno partì. Stupito, mi rivolgo a Beatrice che con un gentil sorriso mi afferma quanto la mia mente vagheggiò pria innanzi. Ma di calciator nemmanco l’ombra.
L’empireo ci attende, non avendo più alcun interesse per la nostra commedia, quanto avviene nei rimanenti canali. Il Paradiso non è per tutti
“ Lasciate ogne speranza o voi che fuora siete, checchè giammai costà voi entrerete “ ( questa non la trovate nella commedia, me la sono inventata or ora, ndr)
Qui funziona così – la crisi economica nessuno sa cosa sia, anzi, ti annoia se qualcuno te ne parla. Le anime vanno a fare un safari nel Bostwana quando il salumiere e l’estetista della moglie ancora in vita vanno allo zoosafari di Varallo Pombia. Slalomeggiano nel traffico dell’Empireo con i loro SUV senza preoccuparsi delle multe per eccesso di velocità, tanto chi le paga ? Se vengono rapite da anime extracomunitarie stanche dei continui visti che non arrivano mai, verranno soccorse dal Ministro delle Anime Estere in persona ( va beh, in anima ) che pagherà il riscatto con i soldi delle anime della povera gente. Ecco, se sei un’anima di queste allora sei un presidente padrone di una squadra di calcio di serie A, asservita al Grande Potere.
“ Quivi si vive e gode del tesoro che s’acquistò rubando nello esilio di B, ove vi mandò loro. Quivi triunfa di sua vittoria, col novo concilio, colui che tien le chiavi di tale baldoria “
Però non ebber li occhi miei potenza, di seguitar la coronata fiamma, che mi si levò appresso Sua Scemenza. E li occhi miei lo videro ed inorridirono. Il poeta è spaventato dalla figura che incombe su di lui ed incute terrore. La faccia emaciata da cavallo di media bolsaggine dopo un gran premio alla fiera di Borgo Sfracello, i denti cadenti attaccati con mastice di vinil santo, la cravatta slacciata, appare in tutta la sua bruttezza il mega presidente multinazionale Mosorci, iroso ed irato per una multa di divieto di sosta. “ Mia divina Guida, che ci fa quassù colui che già vidi laggiù? “ Beatrice spiega a Beppe che quivi tutto è possibile. “ Vedi laggiù in fondo quell’anima con gli occhiali senza montatura? Quegli è Lotito , addetto alle pulizie. Le due anime si sono incontrate, e dopo un piccolo Pandevmonio, si sono accordati per una pulitura completa dello schedario da pene infernali in cambio di una supercoppa di latta. Tutta Roma ne fu completamente felice a metà ( l’altra metà la distrusse col fuoco Nerone, anche se qualcuno sussurra il nome di Moggi ).
Sul lato destro, in mezzo a vapori odorosi, un gruppo sta allegramente conviviando “ O sodalizio eletto a la gran cena, del benedetto Agnelli, il qual vi ciba sì, che la vostra voglia è sempre piena “. E’ molto chiara qui l’allusione che il poeta fa sulla Juventus che portò tante cibarie ai rivali. Nel gruppo il poeta vede chiaramente la testa calva dell’anima di Montagnetta, assieme a quella della Monaca di Monza Galliani, il Facchetti padre e figlio uniti nella sorte ria, i De Santis ed i De Angelis, che nel Paradiso non mancano mai, serviti dal padrone del ristorante celeste Meani. Naturalmente loro non sono loro, disse Auricchio un giorno che anche lui c’era, ma non era lui.
Beatrice si dimostra sempre più a proprio agio in questo luogo di delizie. Siamo giunti ormai nel centro direzionale con decine di piccoli uffici sorti per suggere l’umore mieloso che sgorga generoso dall’alveare calcistico. Centri per l’erogazione di intercettazioni telefoniche, uffici falsificazioni passaporti, falsificazioni bilanci, cambi di identità anagrafiche, uffici di produzione filmati TV, con sala fotomontaggi e cancellazioni. Poi banche, finanziarie, consolati con intorno bar e ristoranti con sale adibite a corruzione arbitri, negozi Rolex e regali Preziosi, sempre brulicanti di presidenti con valigette ed addetti arbitri vari. “ Or dubbi tu e dubitando sili; ma i’ discioglierò ‘l forte legame in che ti stringon li pensier sottili “ Beatrice si rende conto della confusione totale che si è creata nella mente del poeta e vuole aiutarlo a capire la vera realtà delle cose paradisiache. Il Paradiso non è quello che tutti noi immaginiamo quando siamo in vita. Lassù è… E volgeami con voglia riaccesa per domandar la mia donna di cose che la mente mia era sospesa. Ma tu chi sei,dolce mia Beatrice? “ Et ella, umìle in tanta gloria, saziò la mia fame di virtute e conoscenza, spiegandomi “ Io son Bice de’ Portinari, venuta in Paradiso qual giovine alla pari con filippina, or nella mia casa di Firenze ad accudir marito e prole. Sono salita quassù per gareggiar alla tenzone “ Angeli e veline “ di Don Brown, mentre San Bernardo è andato in Croazia all’Isola dei Fumosi. E tutto per la Sua gloria eterna “. E così dicendo si spogliò della veste angelica e s’involò. “ Così, quasi di valle andando a monte con li occhi , vidi parte ne lo stremo vincer di lume tutta l’altra fronte. “ Ed io ancor dissi “ mia fata regina , posso almeno veder Lui una volta soltanto?” E la sua voce in lontananza, rispose “ non t’agitar per cotanto poco. Se il nome tuo fosse Noemi o Francesca, Mara o Rossella, non avresti che d’aspettar novella. Ma Beppe sei e sempre sarai, ordunque chiamato non verrai mai.” E mentre tutto ciò avveniva, si accesero i mille televisori a mille pollici con mille canali ed una voce suadente recitava “ Vota Lui…Vota Lui…solo Lui ti può dare il Paradiso e Bossi la Padania…” E le mille anime elette applaudivano e pensavano : “ villa al mare -: 2 milioni di euro; barca – 1,3 milioni; …il resto alle Caymans ; iscriversi alla lista poveri del comune; ricordarsi donazione 80 euro alla CRI, aggiungere gli zeri, dopo… farsi dare tessera gratuita tribuna rossa al Meazza…dare uno scudetto ai cugini per tenerli boni e far fare una nuova leggina spalma debiti, che è come la Nutella. Fa bene per tutti. e tante altre cose che sogni sono per noi comuni mortali.
Se tu avessi ornamenti quant’ai voglia, poresti arditamente uscir dal bosco e gir infra la gente, o mio Paradiso. ( scusa caro fatello Petrarca…non lo farò più ).