(18 aprile 2015) di ROBERTO SAVINO - Per spegnere
ogni speranza in chi insegue, la Juventus ospita una Lazio lanciatissima in
campionato, forte delle otto vittorie consecutive che l’hanno proiettata al
secondo posto solitario in classifica. Un paio di incertezze difensive in
apertura, offrono ai biancocelesti buone chance non sfruttate. Buffon esce a
valanga sul taglio di Lulic e sventa su Mauri.
Il buon possesso palla mette in po’ in crisi i bianconeri, al tiro per la prima
volta solo dopo tredici minuti con un destro di Marchisio, ben parato a terra da Marchetti. Ma basta poco alla
Juventus per colpire. La spizzata di Vidal sulla palla alta e profonda
proveniente dalle retrovie, lancia Tevez tutto solo verso la porta avversaria.
Qualche passo e l’Apache con un sinistro sul palo lontano supera Marchetti per
il vantaggio dei Campioni d’Italia. E’ una botta per gli ospiti, capaci di
impensierire la porta di Buffon solo con Klose, fermato in corner da Bonucci
che si immola sul suo destro a botta sicura. Gli automatismi a centrocampo dei
torinesi funzionano a meraviglia, Tevez dal gol è trasformato, ben coadiuvato
da un mobile Matri, che così ripaga il mister della fiducia accordatagli. Siamo
nel corso del minuto 28, quando una lama si infila tra le maglie biancocelesti.
Il coast to coast di Bonucci è micidiale. Tevez si allarga a sinistra, Matri
dall’altra parte ed il difensore sfrutta appieno il corridoio apertosi davanti
alle sue gambe. Giunto ai sedici metri, il destro del numero 19 è letale per
Marchetti e la Juventus raddoppia. La Lazio affonda e non le basta la
volontà contro una squadra concentrata come nei giorni migliori. Proprio in
chiusura, la testata di Evra sul cross a rientrare di Padoin sfiora il palo e
si va al riposo con un netto 2 a 0. Parte bene la squadra romana alla ripresa
delle ostilità, anche se la prima azione è di marca juventina, con Matri
anticipato da Mauricio al momento di filare verso Marchetti. L’ottima
organizzazione difensiva dei torinesi non permette al forcing laziale di
trovare sblocchi, ma ora si soffre. L’ingresso di Morata per Matri serve nelle
intenzioni di Allegri ad alleggerire la pressione affidandosi a fulminei
rovesciamenti. Il braccio di Chiellini, giallo per lui, concede una pericolosa
punizione dal limite. Il siluro di Candreva è centrale e Buffon devia in
angolo. Ci provano gli ospiti. Biglia spara da lontano, Buffon questa volta non
è perfetto. Un po’ di fortuna lo perdona. Si affievolisce la spinta dei romani,
Tevez e Morata danno spettacolo, ben accompagnati da Vidal, il quale sradica palloni
su palloni. Dieci al termine e Pereyra è bravissimo con una diagonale a mettere
una pezza sull’errato appoggio di Chiellini. La partita volge al termine e Tevez schizza via come una palla di
cannone. Cataldi lo falcia e l’arbitro lo manda sotto la doccia con un rosso
sacrosanto. La parata di un attentissimo Buffon sul mancino di Anderson, bravo
a capitalizzare uno svarione di Chiellini, chiude il match. Sale a 73 punti una
grandissima Juve, che fa sua la partita con carattere e dimostrando tutta la
sua solidità, per una classifica oggi impietosa per tutte le avversarie, in
attesa solo dell’ufficialità per scatenare l’ennesima festa.