Image Cross Fader Redux

(2 maggio 2015) di ROBERTO SAVINO - Un solo, misero, punticino da conquistare nella gara odierna di Marassi contro la Sampdoria e la Juventus potrà festeggiare il suo 33° scudetto. Inibito l’ingresso ai suoi sostenitori per i fatti del derby, mister Allegri cerca di distribuire le energie attuando un moderato turn over in vista dell’ormai prossima semifinale di Champions contro il Real Madrid. Dentro Bonucci, Padoin e Vidal per Chiellini, Evra (squalificato) e Pirlo e via alla sfida agli uomini di Mihajlovic, quinti in classifica ed in piena lotta per la qualificazione alla prossima Europa League. E’ vivace l’avvio dei bianconeri, anche se la prima conclusione è un fendente di Obiang che fa la barba al palo. I minuti scorrono veloci in un match piacevole, giocato dalle squadre a viso aperto contro difese da entrambe le parti attentissime. A distinguersi tra i bianconeri sono Llorente, molto mobile quest’oggi e Sturaro, onnipresente, il quale viene murato in corner dopo una finta ed un mancino potente. Sugli sviluppi, è il basco con la nuca a sfiorare il montante. Tevez con un’apertura secca trova Vidal. Lo stop e la finta del cileno sono perfette, il tiro è potente ma centrale e Viviano blocca. Prendono decisamente campo i torinesi, Lichtsteiner largo a destra, rientra sul mancino ed indirizza una lunga palombella. Vidal ci arriva in corsa, inzucca come meglio non potrebbe e mette la sfera sul legno lontano, imparabile per il portiere. Con la rete del vantaggio i bianconeri giocano sul velluto e, sempre su cross dello svizzero, Llorente salta altissimo senza inquadrare la porta. Poi alza il piede dall’acceleratore e va al riposo con il vantaggio di una rete. Ci prova la Samp all’inizio della ripresa ed il cross di Muriel alle spalle di tutti non trova alcun compagno pronto a deviare la palla in rete, poi la testa di Romagnoli anticipa, ma la palla è larga. L’ingresso di Bergessio è per una Sampdoria a trazione anteriore alla ricerca del pari. Così Pereyra si infila nel primo spazio libero e si lancia in campo nemico. La palla, circolata tra i piedi di tevez e Vidal è per l’esterno sballato di Marchisio. L’infinita azione dei bianconeri intorno all’ora di gioco è rifinita da Sturaro per Tevez, il quale fa scorrere la palla e la indirizza con un interno destro preciso all’angolino. Viviano si supera e salva. La manovra della Juventus è ariosa ed in campo si vede una squadra disposta a tutto pur di portare a casa il risultato. Di contro, la Sampdoria non rinuncia a pungere e fa tremare la porta di Buffon. Soriano spara alto un pallone al termine di una percussione di Eto’o, quindi il camerunense sfrutta un errore di Vidal e lancia Bergessio. E’ miracoloso il salvataggio di Bonucci in ripiegamento. Tevez e Marchisio alleggeriscono la pressione con due tiri centrali ben parati da Viviano, quindi la Juve controlla le ultime sfuriate blucerchiate prima del sospirato triplice fischio che spedisce questa squadra direttamente nella storia del calcio italiano. La Juventus, con quattro turni di anticipo, è CAMPIONE D’ITALIA per la 33a volta

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