(16
maggio 2015) di ROBERTO SAVINO - Se qualcuno avesse solo immaginato che a tre
turni dal termine del torneo il derby d’Italia sarebbe stato inutile, con la Juventus già
scudettata ed in attesa di due finali, una più importante dell’altra, si
sarebbe preso per matto da solo. Sta di fatto che la realtà a volte supera
l’immaginazione e nel pomeriggio del Meazza, mezza Juve ci si reca in gita di piacere lasciando l’altra
metà a Torino per rifinire la preparazione in vista dell’importante sfida alla
Lazio, valevole per l’assegnazione della Coppa nazionale. Icardi prova subito i
riflessi di Storari, reattivo a deviare
in corner un velenoso destro da lontano. Morata risponde con una fuga di
quaranta metri palla al piede ed un sinistro che scuote l’esterno della rete.
Lo spagnolo è in palla e nemmeno sessanta secondi ed impegna Handamovic in un
difficile intervento. E’ piacevole la sfida, sbloccata al nono da un tiro di
Brozovic forse destinato largo, deviato con il petto da Icardi sulla
traiettoria. Storari è sorpreso e l’Inter fa 1 a 0. Anche in vantaggio, sono i
nerazzurri a fare la partita, mentre i torinesi si affidano alla buona gamba di
Pereyra e Morata per pungere di tanto in tanto. La combinazione dello spagnolo
con Matri lancia il primo in campo aperto. Handanovic si supera e devia a mano
aperta. Sul rovesciamento, la palla tra le linee è prevedibile. Lichtsteiner è
avventato e la porge al sinistro potente di Palacio da pochi passi. Storari
imita il collega e gli dice di no con un ottimo riflesso. Sturaro prova la
conclusione dal limite, trovando i guantoni di Handanovic proteso in tuffo, poi
Shaqiri coglie la traversa con un mancino liftato. Brozovic è in leggerissimo
off side e la sua rete non vale. Proprio in chiusura, il pallone profondo
stimola la progressione di Matri, il quale divora metri a Vidic e lo supera di
slancio. Il difensore lo travolge a pochi metri dal portiere ed il penalty è
sacrosanto. Il giallo al serbo è, invece, vergognoso. Marchisio è freddissimo a
spiazzare lo specialista Handanovic e la prima frazione si chiude in perfetta
parità. Neanche 30 secondi della ripresa e Ranocchia ferma in corner Morata
sfuggito a sinistra, altri 30 e lo spagnolo non inquadra la porta con la testa, disturbato da D’Ambrosio sul traversone da destra. L’attaccante è in
formissima, porta a spasso Ranocchia e sgancia un missile dalla distanza che
sorvola il montante, mentre dall’altra parte l’unica vera azione da rete nasce
dalla splendida acrobazia di D’Ambrosio, con palla che aggira l’incrocio
salvando la Juve. Siamo nelle battute conclusive di una bella partita e nella
manovra avvolgente dei bianconeri, Morata è abbattuto ma si continua. Dal convulso
mischione, la palla torna sulla coscia dello spagnolo, in piedi da attimi. Sul controbalzo
non irrestistibile del numero nove, Handanovic va giù come un elefante e non
trattiene per l’incredibile 2 a 1 bianconero. Due minuti ed il doppio miracolo
di Storari su Palacio e Icardi è da cartolina di una intera carriera. Serra le
fila la squadra torinese, mentre l’Inter si gioca tutto negli ultimi minuti. Ma
vicinissimo al gol ci arriva ancora Morata, lesto ad anticipare tutti con la
testa e sfiorare il palo lontano. Al minuto 95 arriva il triplice fischio ed
una bellissima vittoria in un Meazza ammutolito.