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(2 luglio 2015) - Il mondo del calcio è cambiato in maniera radicale negli ultimi anni. I club della Serie A e degli altri campionati europei si sono trasformati in una sorta di società per azioni, in cui il dio denaro e le joint venture con i potenti della finanza ne regolano il successo e la popolarità. La dimensione planetaria che ha raggiunto il calcio e l’importanza dei bilanci dopo l’approvazione del fair play finanziario, hanno traghetto i club nelle mani dei potenti e ridimensionato quanto di romantico era rimasto del football. Aziende tecnologiche, grandi banche, fondi di investimento e marchi legati al mondo dei motori rivestono grazie alle loro sponsorizzazioni un ruolo chiave nella gestione delle società. I milioni di euro stanziati annualmente sono finalizzati a costruire squadre competitive che siano in grado di dare un ritorno in termini di visibilità grazie ai successi nei campionati nazionali e nelle competizioni europee.

Nell’ultimo decennio ai classici patrocinatori, senza menzionare gli introiti derivanti dai diritti televisivi e dalla qualificazione in Champions League, si sono affiancate le aziende del gioco d’azzardo che hanno deciso di investire su un settore con il quale sono messe direttamente in relazione per effetto delle scommesse sportive. Le sponsorizzazioni da parte degli operatori di gambling alle squadre di calcio sono cresciute in maniera esponenziale negli ultimi anni. Tra le aziende di gioco d’azzardo e le società si sta instaura una sorta di rapporto simbiotico. Da un lato i fondi stanziati da colossi come Bwin, 32Red, Betfair, etc., permettono ai presidenti dei club di ammortizzare molte delle spese societarie e di mercato, dall’altro l’associazione del marchio alle squadre di calcio più conosciute al mondo dà un ritorno in termini di popolarità e credibilità agli operatori del gioco d’azzardo.

L’Italia si sta rivelando un buon mercato per il nucleo di questa industria, rappresentato principalmente dai casinò games e dal poker. Le aziende hanno sfruttato per diverso tempo l’immagine dei grandi giocatori di poker per lanciare i loro prodotti. Ma adesso le prospettive sono cambiate, in quanto la figura di un calciatore di successo come brand ambassador sta registrando risultati maggiori in termini di ritorni e popolarità rispetto ai campioni del tavolo verde.
La Juventus è l’equivalente del Real Madrid in Spagna. Il colosso inglese Bwin ha legato da tempo il suo nome al club di Corso Galileo Ferraris versando annualmente una quota superiore ai 15 milioni di euro. L’entrata di diritto nel gotha del calcio europeo con la vittoria di quattro campionati consecutivi e il raggiungimento della semifinale di Europa League nel 2014 è stato solo il punto di partenza. Iil rapporto tra l’operatore di gambling britannico e la Vecchia Signora si è consolidato questa anno con la conquista del double e il raggiungimento dell’ultimo atto della Champions League.

L’amministratore delegato Giuseppe Marotta ha dichiarato come “la relazione commerciale con bwin rientra all’interno della strategia di internazionalizzazione che Juventus ha intrapreso da tempo. Essere al fianco di uno dei brand leader in Europa nel settore del gambling e delle scommesse sportive ci rende particolarmente orgogliosi e ci sprona a proseguire il nostro lavoro con sempre maggior passione”.
Non solo i quattro volte campioni d’Italia e vice campioni di Europa legano il proprio marchio al gambling. Anche squadre di minor blasone sono sostenute dalle piattaforme online di gioco d’azzardo. Su tutte spicca il Bologna FC di Saputo e Tacopina, che da ben due anni è sostenuto dal brand www.32red.it. L’appoggio dell’operatore inglese, da qualche hanno operativo anche in Italia, ha permesso alla cordata italo-americana di riportare il club felsineo nella massima serie dopo un anno di purgatorio in Serie B.

Come menzionato nell’introduzione di questo articolo, le sponsorizzazione e le partnership con aziende in grado di sostenere investimenti importanti è ormai una delle basi per creare una società sana e sostenere delle spese di gestione divenute insostenibili per molti club che non possono affidarsi solo alle risorse dei propri presidenti. L’era del calcio economico è ormai in fase avanzata e siamo sicuri che il gambling continua a rivestire un ruolo di primo piano in questa fase di trasformazione del calcio moderno.

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