Image Cross Fader Redux

di BEPPE PASTORMERLO

Cosa prova uno juventino di nascita a tifare per lo Shanghai Shenhua? Di sicuro una cosa ci accomuna adesso: l’assoluta incapacità di produrre un calcio spettacolare, anzi, un calcio purchessia. Anche lo Shenhua. Una volta i blu di Shanghai, come i bianconeri di Torino, vincevano scudetti e coppe, avevano un DG straordinario, un certo Mo Ji, che conosceva lo zu qiu meglio di chiunque altro. Poi successero fatti strani … e alcuni arbitri finirono in galera ( vedi articolo precedente). La prima cosa che fai quando vai allo stadio qui, non porti una bandiera bianconera, ma color blu cielo senza nuvole. E non sei a Torino ma a Shanghai. Però trovi i bagarini. I bagarini che vendono i biglietti a chiunque, anche non in possesso della tessera del tifoso…che spasso se ci fosse Maroni, scusate, il ministro Maroni. Non posso non comprarlo da uno di loro, fanno tanta simpatia, con il loro cantilenante “ ni yao piao ma? “ cioè, praticamente, “ lo vuoi sto biglietto o no? Ho una famiglia a casa da mantenere ed una figlia che studia a Pechino letteratura inglese…” più o meno. Naturalmente tribuna centrale, primo anello, proprio dove escono, e rientrano, i calciatori. Avevo già visto il prezzo alla biglietteria ( dove non c’è un’anima..). Costa 150 rmb , 15 Euro. “Duo xiao qian ? “ , quanto costa? “ chiedo al bagarinante ( colui che vende a prezzo più alto biglietti sportivi lucrando in maniera illecita un profitto esentasse , sta scritto sulla Treccani ) “ Yi bai er ..“, 120 rmb.


Come, penso tra me e me ( non potevo pensare diversamente, ero da solo...) il prezzo ufficiale è 150 e lui me lo vende a 120…Che brutta cosa capire poco il cinese… Forse mi sbaglio, è comprensibile, non il cinese, ma il fatto di non aver capito. Ripeto la domanda, con nonchalance, come per dire “ sorry, con questo fracasso non sento bene..” e lui ripete la risposta. Mi do un contegno superiore, sprezzante del denaro e caccio fuori 2 banconote rosa da 100, strusciando la tasca, come se ne avessi un pacco. Se ne vuole ancora lo dirà, penso. Si mette le mani in tasca, ne tira fuori lui un fascio, di tutti i tagli…Ahia…che ne voglia davvero un fascio ? Non solo due? Cerca, bofonchia, sospira, forse impreca contro la Diplomazia del ping pong che Maozedong fece con Nixon nel 1972 e che fece entrare gli stranieri in Cina, tira fuori 80 rmb, me li dà e se ne va sempre maledicendo quei giorni. Chissà perché? Forse perché ho preteso il resto di 80 rmb ? Il tutto davanti ad alcuni poliziotti che controllano che non si faccia bagarinaggio. Naturalmente è vietato, in Cina. Mi rimane un dubbio: poiché qui fanno copie di tutto, che sia una copia anche questo biglietto? Però, non mi sbolognerà dei biglietti falsi davanti ai poliziotti, veri, penso. Mi faccio coraggio e mi avvio al cancello. Che bello, non ci sono tornelli, non ti chiedono il passaporto, il certificato di vaccinazione, quello anti AIDS, il bollo auto, il diploma di terza media…niente. Non ci crederete, ma qui si entra nello stadio come se fossi un normale cittadino. I cinesi devono imparare ancora molto da noi. Lo stadio Hongkou è nel centro di un centro del centro di Shanghai. La metropolitana ti porta proprio davanti agli ingressi, ma a me non interessa in quanto abito a 100 metri dallo stadio. Ingresso 1 -porta A - fila 5 posto 13. All’ingresso 1 porta A uno stuart ( perché nel calcio si deve sempre usare l’inglese per ogni cosa che avrebbe anche un nome italiano ? ) mi ferma. Acci…lo sapevo, avrei dovuto andare alla biglietteria. “ Sir …” Sono straniero, si vede. Lui, giovane studente, di sicuro sa l’inglese…” Sir…” è un po’ imbarazzato, io pure. Adesso chiama le guardie perché ho comprato un biglietto bagarinato. Chissà perché penso ad un locale con sbarre infestato da topi. “ Sir…” va beh, che facciamo? La partita inizia tra un quarto d’ora. “ Sir, zheli bu shi A ,zheli shi B. “ Con la frenesia di imparare il cinese e l’emozione di entrare senza i tornelli, certificati…..ecc… non riconosco più la A dalla B. Ho sbagliato porta. Il ragazzo, gentilissimo, mi fa segno di seguirlo e mi accompagna 8 metri più in là, alla porta A. Ma perché non siamo in uno stadio italiano, dove prima di entrare ti fanno anche l’analisi del sangue, e se sbagli ingresso ti definiscono terrorista potenziale e finisci diritto davanti alla DIA. Intanto vedo che il biglietto è vero e puro. Che abbia trovato un bagarino scemo che compra a 150 e vende a 120? La verità è un’ altra. Ma se la dico ora, chi mi leggerà più la prossima volta?

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