Chen era arrivato con il suo plico di pergamene. Una di queste la abbiamo ritenuta molto interessante : “ De Historia Juventina “ . La pergamena fa parte della Naturalis Historia di Plinio Ranieri il Vecchio , opera in 37 volumi, scritta dallo storico romano negli anni 2000 DC e pubblicata da Google in Cina prima del decreto di ostracismo di qualche giorno fa. Chen, solito ingenuo simpaticone, mi chiede se è necessario leggere tutti i 37 volumi.
Srotoliamo il plico sul tavolo, vicino alla bottiglia di maotai, e incarichiamo Zhao di tradurne il testo, scritto in latino romanesco. Naturalmente Zhao è laureata anche in questa lingua, avendo trascorso parte della sua gioventù nel collegio delle suore Orsoline, Filiale di Shanghai.
“ In principio era il caos…L’universo era avvolto nelle tenebre. E Lui disse “ Hoc opus, hic labor…” e cominciò a lavorare ed a disporre le cose secondo l’ ordine naturale precostituito. Poi Lui disse ancora “ Fiat lux “ e la FIAT produsse la Croma. L’inizio del Suo lavoro, cancellate le tenebre, fu dedicato a dare subito un nome al caos. E lo chiamò tennis, su suggerimento del serpente. Ma si accorse che non era bene e lo cancellò. Lo chiamò allora squash, ma il suono non gli piacque. Per la rabbia, diede un calcio ad uno dei palloni che ruotavano intorno e la cosa Gli piacque, e lo chiamò calcio. Ed il primo giorno finì.
Il secondo giorno decise che del solo calcio non se ne faceva nulla e creò il campionato a squadre di serie A. Si fece prendere la mano e creò così anche quello di serie B, C, D…dilettanti, primavera, allievi, pulcini, neonati, concepiti… finchè una voce tuonò “ Consisti ! ( imperativo del verbo consistere )“ e Lui si fermò. E creò le squadre di calcio. Lo Sport Club Juventus fu la terza e la vestì con una camicia rosa. Si disse che chi ben comincia è a metà dell’opera, ed allora creò l’altra metà. Ed era già stanco e ne uscì il Diavolo. Lo vestì con le fiamme dell’inferno e lo diede da gestire allo zio della famiglia Addams. Fece altre cose di secondaria importanza, quale quella di dare dei cugini al diavolo. La cosa non riuscì molto bene e se ne dimenticò per più di un ventennio.
Durante il primo ed il secondo giorno Lui fece molto poco, perché non ancora pratico delle cose del calcio. Non sapeva che si potevano cambiare le regole in corso, aggiungere un extracomunitario quando era necessario, falsificare passaporti, scambiare due gatti da un miliardo per un cane di altrettanto valore … e pensò di creare Oriali e Carraro per farsi aiutare.
E venne il terzo giorno. Le tenebre della notte avevano lasciato spazio ai raggi del sole e Lui pensò ai luoghi dove far giocare i suoi campionati. Prese delle grandi distese di erba, disegnò sopra delle linee, che poi furono chiamate linee di Nazca ed i posteri favoleggiarono di extraterrestri. Mise attorno delle tribune che chiamò tribune, le ricoprì con migliaia di ombrelli con sotto degli esseri che urlavano cori come “ se saltelli muore Balotelli…” Il compito fu difficile, perché tutto fu fatto ad Augusta Julia Taurinorum e qui mancavano gli uomini, che chiameremo d’ora innanzi tifosi, per sostenere così tanti ombrelli. Chiese consiglio a Blanc che immediatamente studiò uno stadio nuovo. E venne il tempo di metterci i calciatori , che uomini non sempre sono. In principio pensò di crearne soltanto undici con i numeri da 1 a 11 per non confondersi e dar loro dei nomi. Si consigliò con lo staff medico in forza allo Sport Club Juventus, dopodiché decise di crearne settanta. E tutti dissero che fu bene. Ma prima si riposò, perché era mezzogiorno e le regole della AUD ( Associazione Universale Dei ) stabilivano che i turni di lavoro non potevano superare le quattro ore.
Zhao chiede un bicchiere di acqua per schiarirsi un po’ la gola. Chen, sempre servizievole, le passa un bella tazza di maotai a 57° ( il maotai è limpido come l’acqua, anzi, in certi luoghi, anche di più) che Zhao vuota in un sol fiato. Le sue guance assumono un bel colorito rosa che pian piano si trasforma in un stupendo color porpora cardinalizia. Essendo la ragazza piuttosto timida, pensiamo che si tratti dell’effetto vergogna che ogni tanto prende noi juventini, ma, dal suo successivo rantolare, realizziamo che trattasi di qualcos’ altro. Le sbottoniamo la camicetta facendole aria con un bel ventaglio in seta di Suzhou. La ragazza, di costituzione sana e robusta, si riprende rapidamente mentre la barella se ne ritorna ai bordi della stanza.
Molte pagine della pergamena sono illeggibili. Si tratta della lunga storia dello Sport Club Juventus, ma non ci interessa molto perché la possiamo conoscere in diversi altri modi.
Riprendiamo invece con la historia ultima che narra :
“ Dopo aver fatto le linee Lui volle piantare anche gli alberi. Tra questi l’albero del peccato, il melo, che fu la rovina del Paradiso Terrestre appena nato. La storia è nota, ma la pergamena riporta solo alcuni dettagli. In mezzo al giardino vi erano spazi che dovevano essere occupati da qualcuno che Lui chiamò centrocampisti. L’infido serpente di color Corvino insidiò la Signora con l’offerta di un Melo, dicendole che era il frutto della saggezza. Lei, candidamente, accettò. E il signore si arrabbiò e tuonò: “ Io porrò inimicizia tra te e la Signora…” e per punizione pose due porte sul prato e sentenziò che i punti si potevano fare soltanto quando la palla sarebbe passata tra quei pali. E l’uomo cominciò a soffrire ( la donna invece…).
Nel tempo anteriore invece le cose erano idilliache, come devono essere nel Paradiso di serie A. L’ambrosia sgorgava abbondante dalle sorgenti di Mediaset e Sky. La giovin Signora danzava e giocava felice sciogliendo al vento il suo Capello lucente. Gli uccellini si posavano sulle spalle del giovin Delpiero gioiosi e stimolanti. Le acque sorgevano rigogliose e spumeggianti, disegnando deliziose traiettorie dentro le iperboli michelangiolesche. Ed era la luce. E Lui disse che doveva creare gli uomini per completare la Sua opera. E cominciò a creare i tifosi e li vestì con tante bandiere e trombette. E il compito fu facile perché nel Paradiso entravano tutti attraverso i tornelli e vincevano sempre lo scudetto e non c’erano retrocessioni. Creò i clubs, le news, i blogs, i chips and fish, i forum e tutti erano contenti perché potevano scrivere le più grandi stupidaggini credendo di scrivere cose importanti. E non esistevano le parolacce. I tifosi si insultavano con : “ figlio di ragazza non proprio illibata, caduta in tentazione…- Ti spacco il portacipria che tieni nella tasca posteriore…” e tutti ridevano. Invece dei petardi ( non ancora inventati ) si tiravano caramelle e pasticcini ( molti di essi venivano requisiti quando si passava attraverso i tornelli ). Instancabile Lui creò poi tiristori, transistori, condensatori, resistenze, pixels, Ram, Rom, Rommel ( e lo mandò nel deserto ), rimmel, farg, cipria e cerette. Mise il tutto in grandi pentoloni e nacquero i computers , i Nomadi e le fans. Poi creò anche i Pooh ed i Ragazzi di campagna ( ma questa è post eventum historia ).
E poiché c’era il tempo per tutto, il tempo venne anche per creare i calciatori, perché senza di loro, i tifosi si annoiavano ed i petrolieri non sapevano dove buttare i soldi.
Genesi dei calciatori. E cominciò dal numero uno. Il luogo odorava di prosciutti e di formaggi, che Lui chiamò Grana Padano. Creò con la creta una figura di uomo, la toccò e disse “ Effeta..” e quello fece un gran balzo e prese il pallone con le mani. Lo chiamò portiere e disse che avrebbe sposato Seredova. E tutti risero e lo chiamarono Buffon (e)… ( mi suona il telefono, continuerò un altro giorno, ndr.)
di BEPPE PASTORMERLO
Decisamente una storia avvincente. Il prossimo anno la Juventus dovrà cambiare qualcosa per tornare a rappresentare al meglio la vera storia che noi tutti ricordiamo! ciao
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