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L’interista oggi. ( scusate se uso questo termine, ma la circonlocuzione “ sottospecie di tifoso oppresso dalla mania di persecuzione alla ricerca di una qualsiasi identità europea “ sarebbe stata troppo lunga )


L’interista ( no, non ce la faccio a scriverlo…lasciatemi usare il termine nero bluastro ).

Il nero bluastro ha il mito del complotto. L’imprevedibilità del calcio e la logica della sua fenomenologia gli procurano spesso un disorientamento agorafobico nell’aperto dei campi di calcio. Il nero bluastro proietta la multiforme e sterminata sostanza polidimensionale del calcio in una visione categorica che gli fornisce una massa comportamentale adeguata alla profondità del suo pensiero. Nel profondo claustrofobico della sua mente, gli juventini sono ladri, Moggi un terrorista, Galliani un pelato, Collina un santo, Mouricchio un perseguitato, Muratt un benefattore, e la Champions gli è sempre stata rubata. Tutti hanno la loro etichetta in una tassonomia cristallina e finalmente indubitabile ed immutabile.
Il nero bluastro oggi non si è ancora liberato dei laccioli intellettuali che lo hanno da sempre costretto a giudicare cavillosamente ogni evento fenomenologico e inferenziale di una partita di calcio. Per lui, i grandi metainsiemi del “ Giusto “ e dello “ Sbagliato “ sono separati da una linea di frontiera disegnata con precisione cartografica e presidiata da doganieri armati fino ai denti, acciocché nessun concetto possa transitare clandestinamente da una parte all’altra. Da una parte sta lui, il “ Giusto “ e dall’altra tutti gli altri “ gli Sbagliati “.
Il nero bluastro non ha interlocutori, ma solo nemici. La rigidità del suo pensiero non ammette crepe per cui vive in perenne conflitto con ciò che lo circonda. Costantemente assediato dal nemico, il nero bluastro trova la sua pace solo nel verbo del suo mentore Mouricchio, dietro il quale si nasconde dal terrore che gli insinua la complessità degli spazi intessuti di eventi entro i quali l’infausto destino lo ha condannato a vivere e nei quali ha ancora il terrore di precipitare.
Essere nero bluastro non ha nulla a che fare con lo sport. Essere nero bluastro è uno stato dell’anima latente in coloro che vivono nell’idolatria dei Luci e dei Samueli, dei Quaresima e dei Muntari, dei Balotelli e dei Materazzi. Avere un tatuaggio in caratteri cinesi sul braccio non affranca dalla sindrome.
Ma esiste Napoli.
Ho passato quattro anni a sentirmi considerato una zoccola ed un ladrone, uno sportivo di seconda serie, deriso e compatito. Gioivo per una vittoria sul Frosinone e penavo per una sconfitta col Mantova, mentre loro si appiccicavano tricolori sul petto menando vanto ed onore di multiple vittorie tricolori. Le loro storie erano lontane, effimere, estranee, vagamente inverosimili. Mi ero fatto crescere la barba, ero entrato nella clandestinità del calcio, mi dichiaravo apolide dello sport e tifoso dello Shen Hua.
A Shanghai le notizie stanno arrivando ovattate e frammentate. Juvenews mi dice che Napoli sta facendo luce su fatti che tutti noi pensavamo, ma nessuno azzardava ad ipotizzare. I nero bluastri staranno diventando grigio bluastri e paonazzi….che si dice a Milano ? Che dice la gazzetta rosso sbiadito? Fantasie? Le telefonate di Muratt, Galliani, Facchetti, Cellino etc..ai designatori arbitrali ci sono? Millequattrocentosessantuno giorni, duemilionicentoduemilaquattrocento minuti di sberle morali per il solo fatto che un Auricchio qualsiasi ha pensato che non erano rilevanti. Ma di che parlavano? Delle piogge a Pasquetta? Del prezzo del grano? Del morbillo del figlio Paolino? Forse no, ma “ non sono rilevanti “.
Anche se non sembra, non è mia intenzione esprimere giudizi o formulare teoremi. La mia formazione mentale mi impedisce di condannare delle tesi senza prima che siano state sottoposte ad analisi condotte secondo le regole. Non posso però fare a meno di notare il tentativo maldestro di far passare sotto silenzio un’azione che ha del clamoroso. Sarebbe da ingenui pensare che in tutto quel marasma di calciopoli non ci fosse, purtroppo, anche una lunga mano vicina alla nostra società e che tutto non fosse stato preordinato con uno scopo non sicuramente sportivo o, perlomeno, non solo sportivo. Furono fatte rapidissime cessioni di calciatori per un valore di circa un centinaio di milioni di Euro. Contratti di queste entità hanno mille pagine di clausole e di distinguo. Furono questi contratti stilati nel giro di due giorni ? Hanno forse fotocopiato i contratti da Internet ? Oppure furono approntati qualche mese prima? Chi ha intascato i soldi di quelle cessioni, visto che la “ nuova “ Juventus fu ricapitalizzata con 70 milioni di capitale sociale. Mi sbaglio?
Scusate ma questa volta non posso usare il solito tono satirico. Ragazzi, mi dispiace, ma mi sento offeso. Oggi queste mie parole sono per tutti coloro che amano la Juventus come credo, a coloro la cui passione sportiva è stata rapita quattro anni fa dalla cupidigia di qualcuno e dalla malafede di altri, sapendo però che per costoro non esiste vittoria, ma solo sconfitta. Una risposta al male che hanno fatto passa solo per la fede e per il sano tifo che noi juventini veri siamo capaci di dare. Il loro male lo combattiamo con il nostro bene, perché chi non ha la grazia presto o tardi è costretto a passare le porte del crepuscolo e scrutare con occhi inorriditi quello che nascondo la notte.

Però….. Buona Pasqua a tutti.

di BEPPE PASTORMERLO

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  1. certo che voi juventini non difettate certo di fantasia eheheheh.cmq forza inter.

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