di GIANLUCA SCATENA
2006, chi lo scorderà? Forse qualcuno non lo cancellerà mai dai propri irreversibili ricordi grazie a quella magica notte di mezza estate, quando gli azzurri "bianconeri" di Marcello Lippi tornarono in Italia, dopo un breve viaggio di ritorno dalla terra degli antichi barbari, con un pezzo d'oro in mano. Fino a quel momento, nessuno scempio, anche se sulle stracce dei giornali, specialmente quelle rosa, tutto era stato già prescritto...
Molti bianconeri quell'anno non lo dimenticheranno mai, purtroppo. Perchè da testimonianze poco attendibili, da sentenze prematurate, emanate da persone incredibilmente inaffidabili eppure nominate eccezionalmente al comando di situazioni drastiche ma favorevoli ai loro personali interessi, e da altre circostanze sostanzialmente strane e ancora poco chiare sul profilo della veridicità, la Juventus è stata infangata e sotterrata pagando cara la sua preziosa pelle. Ed ha continuato a subire gli attacchi di letame da destra a manca, grazie all'alta presenza di soggetti strettamente collegati all'ambaradan scoppiato quattro anni orsono, perdendo definitivamente lo stile modellato dagli Agnelli.
La Juventus in B era il risultato di un'innumerevole lista di progetti rivoluzionari e ribelli, discussi da personaggi che non digerivano il predominio bianconero, quello fondato e costruito sulle immense capacità della dirigenza "moggiana".
Ma i provvedimenti presi e basati su intercettazioni che di illecito avevano ben poco sono ancora incompresi, forse troppo. Tuttavia circola gente che tenta ancora il tutto per tutto per incastrare ogni singolo dettaglio nella morsa dei cosiddetti misfatti utili ad ogni tipo di incriminazione verso la "pseudo cupola". E cosa fare se poi, col passare del tempo e scavando con maggiore attenzione nella fossa provocata dallo scandalo, si trovano pezzi fondamentali per ricostruire il puzzle della verità? Semplice: senza pensarci due volte, l'imperativo dei media che anni fa facilitarono l'avanzamento del processo, ora, è deviare tutte le tegole anti-inter come se nulla fosse successo. Considerando che la massa è sempre "burattinata" dai giornali e dalle televisioni, l'opinione pubblica è sempre immutata. E il pensiero comune conferma che tutte le intercettazioni riguardanti Moggi, o che solamente lo sfiorano, sono esempi di illegalità, mentre gli appuntamenti "amorosi" tra Moratti e Bergamo, allora designatore, sono sciocche disinformazioni.
Possibile che tutto venga ancora sottovalutato? Forse è il caso che una forte sveglia incominci a suonare per tutti!
P.S. Un piccolo saluto al simpaticissimo Maurizio Mosca...
Io credo che la verità...quella vera non verrà mai completamente a galla.Fatto sta che sicuramente qualcosa che non andava è venuto a galla(e menomale) ma solo in parte.Se qualcuno ha sbagliato doveva pagare ma non si doveva fare di un intera società il solo colpevole.Il coinvolgimento di altre società nella vicenda era chiaro tanto che alcune iniziarono il successivo campionato con dei punti in meno.
RispondiEliminaSarebbe stato più giusto escludere le persone coinvolte nella vicenda senza ledere intese società e tifoserie.Dico questo da Juventino ma anche da sportivo.Fossi stato milanista, interista romano avrei detto le stesse cose.Il calcio è uno sport fatto per divertire.Se gli interessi economici e la corruzione stavano prendendo il sopravvento era giusto eliminarli ma non nel modo in cui è stato fatto...purtroppo il danno ormai è stato fatto.Mi spiace per i tifosi, quelli sinceri, sportivi che magari dopo questa vicenda hanno perso fiducia nel calcio, quello vero.
Concordo pienamente con la tua risposta.
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